martedì 30 ottobre 2012

TIPI ORMONALI /3 L'Innominato

Ecco il terzo capitolo spietato sugli uomini che ho incrociato. Dopo aver raccontato del Fustigatore verbale e dello Sporcamutande è arrivato il turno dell'Innominato.
Prendo in prestito il personaggio di manzoniana memoria perché anche in questo caso si tratta di un maschio dal nome sconosciuto.
Ma andiamo per ordine, anche se in questo caso devo avvisare che non ci saranno troppi riferimenti politici.

Ero sul volo Napoli-Milano di ritorno da un capodanno intensissimo quando ho visto qualche fila davanti a me un ragazzo molto bello. Aveva una trentina d'anni, alto e moro, era impossibile non notarlo. Confesso di averci scambiato un'occhiata maliziosa ma nulla di più.
Atterrati a Milano, mi sono diretta nel pullman che da Malpensa mi avrebbe portata a Milano. Destino ha voluto che a bordo ci fosse anche lui. L'ora successiva di viaggio ci ha consentito una superficiale presentazione. O almeno, io mi sono presentata ma lui ha evitato di dirmi il suo nome.
Dopo il tragitto trascorso scambiando qualche luogo comune, come richiedeva l'occasione, mi ha chiesto di andare a mangiare una pizza insieme. Perché rifiutare? Siccome era tardi e le pizzerie di Milano chiudono presto, ho proposto Rosy e Gabriele: il vero punto di riferimento per gli affamati notturni.

A cena ho scoperto che l'Innominato era un ingegnere con un lavoro in Finmeccanica e una fidanzata napoletana. «Sai, io amo molto la mia ragazza» mi ha spiegato, «però quando sono qui al Nord mi diverto». Insomma, la situazione era chiara.
Ho visto l'Innominato un paio di volte dopo quella serata. Lui aveva il mio numero e io non avevo il suo per espresso divieto, mi chiamava con il numero sconosciuto. Diceva che faceva con tutte così, perché finisce sempre che una donna si illuda e lui non voleva avere problemi con la sua fidanzata.
Quello che mi aveva colpito è che leggeva spesso gli articoli che scrivevo e mi chiamava per commentarli. Strano per uno che in fondo non sembrava interessarsi di nulla.
Poi un giorno ha smesso di chiamarmi e io l'ho mentalmente salutato. Chissà qual era il suo nome.

mercoledì 24 ottobre 2012

Il sacrificio inutile

C'è un parlamentare della Repubblica che è in sciopero della fame da 51 giorni. Si chiama Roberto Giachetti, eletto nel Partito democratico e di scuola radicale.
Oggi ha pubblicato su Facebook le immagini del suo corpo distrutto dalla prolungata mancanza di cibo.
Sono giunto al 51° giorno di sciopero della fame per chiedere il rispetto dell'impegno assunto da tutti i partiti di modificare l'attuale legge elettorale. A parte rare e preziose eccezioni questa mia iniziativa è avvolta dal silenzio assoluto da parte dei media mentre al Senato prosegue un'invereconda sceneggiata. Molti mi chiedono come sto. Queste foto rendono l'idea forse. Vado avanti.
All'inizio dello sciopero della fame ho pensato che la sua fosse una decisione coraggiosa mentre noi eravamo diventati del tutto insensibili e la stampa aveva priorità discutibili .
Poi è arrivata una staffetta ad agosto. In tanti si sono presi l'incarico di un giorno di digiuno e Giachetti ha ripreso fiato e vita.

Adesso il sospetto è che la sua dimostrazione di forza sia sbagliata. Ha senso immolarsi nell'indifferenza generale? Il Porcellum gode ottima salute e noi non abbiamo bisogno di un ulteriore sacrificio, specie se a farlo è lui.


Abbiamo bisogno di un segretario d'aula in forze e in salute. E lui è uno che di resistenza e caparbietà ne ha fin troppa. Ora un passo indietro non sarebbe una sconfitta o una resa ma la giusta conclusione.
Perché noi non ce la meritamo tanta rettitudine.

domenica 14 ottobre 2012

TIPI ORMONALI /2 Lo sporcamutande

Secondo capitolo del catalogo di uomini sciagurati che sono capitati tra le mie giornate.
In questo caso tocca raccontare del bel G, creatura che è passata alle cronache con un soprannome poco onorevole, più che altro rappresentativo delle sue caratteristiche.
Questo racconto non descrive la sua bellezza ma l'aspetto peggiore della nostra frequentazione.


Correva l'anno 2008, Romano Prodi era a capo del governo e Giusi Ferreri aveva vinto X Factor. Un bel periodo, una calda estate. Tra l'altro c'era anche un appuntamento calcistico. Mondiali o europei? Non ricordo perché non era importante.
Quello che mi interessava era lui, un collega della televisione che avevo adocchiato il primo giorno di stage e non mi pareva vero di essere riuscita a conquistarlo.
Per inciso votava Italia dei valori, tifava Milan e finiva ogni sms con un bacio diverso: 
Baci afosi, baci patriottici, baci al mascarpone, ecc
Era molto creativo e mi ricordo bene che ero pazza di lui.
Siamo usciti a cena due o tre volte. Giapponese, pizza e altre distrazioni, tanto poi si finiva a casa mia.
Nel caso non fosse abbastanza chiaro, non avevo molti freni inibitori proprio per l'ascendente che riusciva ad avere su di me.
Insomma la prima volta che arriviamo al momento clou, lui... conclude in tempo record.
Era molto veloce e ho avuto modo di verificare in più occasioni la sua rapidità.
In linea di massima non era un grosso problema, almeno fino alla sera in cui è successo l'irrimediabile: la bramosia non gli ha consentito di togliersi i boxer.
L'imbarazzo è stato grande e io ho provato ad allentare la tensione proponendogli di lavare all'istante l'intimo incriminato. Il povero sporcamutande (soprannome che ha conquistato in quel tragico momento) ha rifiutato la proposta ed è rimasto solo con i jeans dopo aver cacciato i boxer nella sua bisaccia.
Altro non so perché dopo quella volta non l'ho più frequentato per sua stessa decisione. Venne fuori che non era convinto di questo nostro rapporto.
Forse non è il caso di vederci ancora
Avrei dovuto trovare il coraggio di dirgli che un buon andrologo avrebbe potuto sistemare tutto. Che in fondo non c'era nulla da temere per quella che viene definita ejaculatio praecox. 
Invece sentivo troppe farfalle nello stomaco per reagire con la crudeltà che avrebbe meritato.
Per un periodo mi sono addirittura incolpata di quegli episodi, ora capisco che era solo una debolezza sua.
Chissà poi come ha risolto quei suoi problemi di "incontinenza amorosa".


Un passo di lato per Walter


E' passato un lustro dalla fondazione del Partito democratico. Questo blog l'aveva raccontata così, con qualche critica e molta diffidenza.
Oggi si festeggia il compleanno del più litigioso e produttivo esperimento della Seconda repubblica.
Per celebrare questa ricorrenza o forze per una mera casualità, Walter Veltroni ha annunciato che non ha intenzione di ricandidarsi per un seggio alle prossime elezioni politiche.
Veltroni ha provato a creare un grande partito riformista con vocazione maggioritaria e ha visto molte delle premesse non mantenute.
Il suo ritiro è un gesto onorevole che potrebbe essere ribaltato di qui a poco. «Sono tra quelli che pensano che dovremmo convincerlo a ripensarci» ha scritto il vicesegretario del Pd, Enrico Letta.
Il valzer del corteggiamento è appena iniziato.
Così l'uomo nato Valter e diventato W nel 2001 è tornato protagonista col passo di lato.



mercoledì 10 ottobre 2012

La grande beffa

Alle 14 il presidente della provincia di Milano, Guido Podestà, twitta il seguente messaggio. Inequivocabile.

Insomma, la scelta sembrava ormai fatta. Quindi molti giornalisti si sono affollati a palazzo Isimbardi percapire i motivi del gesto.
Nel giorno in cui Berlsuconi ha fatto il passo indietro definitivo, pareva la giusta conclusione di un ciclo.
Invece no. Dietrofront. Il presidente della Provincia ci aveva ripensato o forse era stato ripreso.
Il risultato è stato una colossale presa in giro. Podestà offerto una lezione filosofica sulle dimissioni: come non si danno e si raduna comunque tutta la stampa.


Insomma che cosa è successo dal primo comuncato alla conferenza stampa? Un "mie" di troppo?


martedì 9 ottobre 2012

Troppo chic per fallire

Quanti si sono appassionati nel progetto di Oscar Giannino per Fermare il declino. Il numero aderenti nel momento in cui scrivo segna oltre 25 mila adesioni e cresce al ritmo di dieci minuti.
Quello che sembrava destinato a diventare il partito di Confindustria si sta strutturando al meglio.
Col passare delle settimane si è formato un coordinamento territoriale per raggiungere tutte le zone d'Italia. I profili sono senza dubbio interessantissimi e, come mi ha detto qualcuno, «bisogna avere ottenuto un PhD in qualche ateneo statunitense per aspirare a un ruolo apicale in Fid».
Tra le varie figure spiccava quella di un sindacalista, Gianni Castellan, che per la precisione è responsabile dei metalmeccanici di Padova della Fim-Cisl. Bene, lui ha dovuto lasciare il movimento per motivi squisitamente sindacali. Sono rimasti i dotti firmatari, nomi di sicuro richiamo.

Quello che mi ha colpito però è la scelta delle location, almeno a Milano.
Il primo incontro si è svolto a casa di Carlo Maria Pinardi, fondatore della società di consulenza Analysis.
Poi c'è stata una puntata al Teatro dal Verme e lunedì sera all'hotel dei Cavalieri. Un quattro stelle nella centralissima piazza Missori che ha attratto i seguaci di Fid in una delle sue sale damascate e in seguito in un salone addobbato per la cena al prezzo di 100/150 euro.
A breve ci sarà un aperitivo con cena di gala in compagnia di Oscar Giannino all'hotel Mariott che costerà altri 250 euro (120 per gli accompagnatori). 
Il prossimo appuntamento è in piazza Scala il 22 ottobre, tra il Marchesino e il Piermarini. Lì ci sono le dimensioni adatte per non sfigurare in caso i numeri siano ridotti e le frequentazioni giuste.
Insomma, non c'è mai un posto che non sia chicchissimo, alla moda. Ma tutta questa upper class non farà male alle urne?


lunedì 8 ottobre 2012

Irresistibile Mayor

Qualcuno si scandalizzerà parecchio, per questo blog invece i numeri confermano un'impressione che avevamo da tempo.
L'atipico sindaco di Londra dal capello arruffato, Boris Johnson può davvero aspirare alla leadership dei Tory inglesi.
Ecco i numeri che lo confermano: il 51% ha un’opinione favorevole del biondo amministratore mentre il 50% ne ha una sfavorevole del primo ministro David Cameron. Tutto certificato dall'Observer.


Avvantaggiato dal calo di popolarità dell'eterno amico e rivale premier, il sindaco ha appena incassato il secondo successo elettorale e le Olimpiadi. Sono due risultati organizzativa titaniche per un uomo solo che ha superato senza grossi intoppi.
La prova del nove è fissata per martedì 9 ottobre, quando Boris salirà sul palco di Birmingham e potrà proporre la sua idea di Conservative.
L'uomo che riesce a esaltare il ping pong come se fosse patrimonio inglese al pari del tea pomeridiano, riuscirà a stupire la platea?
Di solito riesce a creare veri e propri tormentoni, come questo:



All'autrice di questo post Boris era piaciuto in tempi non sospetti e per una volta pare giusto ricordarlo.

domenica 7 ottobre 2012

Dei delitti e delle pene

Ho scoperto quasi per caso un Blog tutto dedicato ai detenuti «in attesa di giudizio». Un problema immane che è percepito ancora troppo poco dagli italiani.
Per usare le loro parole si tratta di «un Osservatorio attivo del mondo carcerario che promuove interventi a sostegno dei singoli “casi di emergenza”, con un ruolo concreto nel favorire il reinserimento degli ex detenuti nel contesto sociale e lavorativo».


A chi avesse a cuore questo argomento o fosse interessato a capire qualcosa di più di quel che succede nelle case circondariali di tutta Italia, consiglio la lettura delle storie vere
Merita anche la sezione Innocenti evasioni in cui sono raccolte le opere di oggettistica carceraria che vengono realizzate e raccontate dai detenuti di San Vittore a Milano.
C'è un mondo da scoprire, tra cui anche un portale parallelo che si occupa delle cooperative sociali che promuovono il lavoro per i carcerati.

sabato 6 ottobre 2012

The new normal

Lo stilista/regista/icona Tom Ford e il suo compagno, il giornalista Richard Buckley hanno avuto un bambino che hanno chiamato Alexander John Buckley Ford.
L'annuncio è arrivato su Twitter dalla giornalista di moda del New York, Tim Cathy Horyn, e la loro cicogna modernissima è una mamma surrogata che ha permesso alla coppia di realizzare questo desiderio.
In un’intervista alla rivista Out, Ford aveva detto che nel caso avesse avuto un figlio «nessuno lo avrebbe saputo fin dopo la nascita del bambino». E così è stato

E' la nuova normalità ed è bellissimo che succeda anche così.

venerdì 5 ottobre 2012

TIPI ORMONALI /1 Il fustigatore verbale

Questa è una nuova e sfolgorante rubrica del blog. I tipi ormonali sono tutti gli uomini più strambi nei quali mi sono imbattuta in 30 anni (o poco meno) di vita vissuta.
Il campione umano è davvero variegato, enfatizzato dalla mia predilezione per il mondo della politica. Quindi se uniamo i due elementi, amorosi sensi e influenza partitica, ne risulta un cocktail micidiale.



Il primo maschio notevole di cui voglio tracciare il profilo è il fustigatore verbale. Un uomo bravo a incartarti con le parole quando è incapace nei fatti di gestire una donna.
Ma andiamo per ordine, stiamo parlando di un episodio capitato mesi prima che le 50 sfumature conquistassero gli scaffali delle librerie di tutto il mondo. Insomma quando fruste e bondage non erano ancora entrate nell'immaginario collettivo.
Era il 2011 e avevo dato appuntamento al baldo giovane per una pizza. Si trattava di chiacchiere in amicizia e qualche informazione politica, niente di più.
Ci trovavamo in un locale carino, perfino con qualche pretesa in più del necessario.
E la serata ha preso subito una piega anomala. Avevamo appena finito l'antipasto quando il fustigatore verbale ha espresso la chicca della serata:
Mi piacerebbe legarti alla spalliera del letto.
E ancora:
Che ne dici delle manette? Ti fanno perdere il controllo per un po'
In attesa del risotto, non è proprio la dichiarazione che ci si aspetterebbe. Specie se non si è creato quel clima di intesa e complicità che può portare a una proposta del genere.
Legarmi al letto? No, grazie.
Sono questi i momenti in cui serve l'educazione materna per mantenere un contegno. La capacità di resistere è quasi stoicismo, quando invece il tuo compagno di tavolo meriterebbe che tu ti alzassi e lo lasciassi lì. Ringraziando per la bella serata, ovviamente.
Purtroppo le frasi infelici non vengono mai da sole e tutta la cena è stata costellata di goffe avances alle quali ho risposto col silenzio migliore che il clima e il dirimpettaio mi suggerivano. 

Mentre tornavamo verso la metropolitana (perché mi pare evidente che uno così non ti porta a casa, al massimo lo accompagni tu), lui si ferma poi riprende a camminare facendo un giro intorno a me.
Completato il girotondo, ecco il verdetto:
Certo che messa a novanta non devi essere male!
Posto che come direbbe un saggio «Messi carponi tutti i fondoschiena sono uguali», quella resta una delle scene più trucide a cui ho dovuto assistere. Ne ero protagonista inerme e anche un po' perplessa.
Anche in questo caso l'ho lasciato dire e ho proseguito per la strada sperando che la serata finisse nel mino tempo possibile.
Il soggetto in questione l'ho rivisto molte volte da quella sera, sempre in compagnia di altri testimoni e ha avuto il buon gusto di non ripetere le scene che ho descritto.
Il dettaglio che all'epoca costui fosse finiano, non deve trarre in inganno. Probabilmente non sarebbe stato in grado neppure in aprire un paio di manette.
Comunque la scrivente non lo saprà mai perché è del tutto disinteressata.

giovedì 4 ottobre 2012

Piombo fuso

Interpretare il ruolo di una principessa deve essere terribilmente difficile. Specie se si hanno tutti gli occhi addosso e le folate di vento sono un imprevisto da scatto mortale.
Sarà per questo che Kate ha chiesto alla designer Jenny Packham di inserire delle piccole sfere di piombo dentro l'orlo delle gonne dei suoi nuovi vestiti.
Strategia originale, non c'è che dire. Forse pure meglio delle stecche di balena per i corpetti.
D'ora in poi le correnti d'aria non avranno la meglio sulle sue gonne.

martedì 2 ottobre 2012

L'eterno femminino


Questa ragazza dagli occhi verdi si chiama Carolina Varchi. E' la 29enne vice presidente nazionale della Giovane Italia, recinto per gli under pidiellini, ed è stata esclusa dal listino bloccato di Nello Musumeci in Sicilia.
Perché occuparsi di lei? Perché probabilmente diventerà il causus belli della spaccatura tante volte annunciata e mai concretizzata tra An e Fi.
Infatti Carolina aveva firmato l'accettazione di candidatura per le prossime regionali siciliane, era sicura di entrare quando all'ultimo ha scoperto che il suo nome era sparito dal listino bloccato.
La sua esclusione ha creato una vera e propria rivolta. I primi commenti sono fioccati attraverso Twitter, poi sono arrivate le accuse più autorevoli del suo capocorrente, il sindaco di Roma Gianni Alemanno.
Mercoledì ci sarà la decisione definitiva per decidere se la destra sociale può vivere al di fuori di un partito senza prospettive. E sul tavolo il caso Varchi peserà parecchio.

Ora, il problema da porsi è un altro. Possibile che molte giovani valorose debbano per forza usare il listino bloccato per essere candidate? Non c'è solo il caso più eclatante di Nicole Minetti, ma anche quello della capogruppo a tempo limitatissimo in Lazio, Chiara Colosimo, e della consigliera piemontese Augusta Montaruli.
Si tratta di ragazze in gamba con anni di militanza alle spalle. Allora perché non provare a mettersi in gioco fino in fondo e prendere i voti uno a uno?
Una risposta l'ha data la stessa Varchi al Corriere della sera:

«Che senso avrebbe avuto candidarmi in solitaria contro i ricchi gattopardi del Pdl?».
Ne consegue che abbia preferito rimanere esclusa del tutto.

lunedì 1 ottobre 2012

Pausa senza fine

Questo blog era andato in letargo, un lungo sonno che lo ha lasciato fermo troppo a lungo. Oggi è tempo di riprederlo in mano e scrivere di nuovo, con più costanza di prima.
La prima novità sarà una minirubrica che ho in mente da tanto: Tipi ormonali. Trent'anni di fortune alterne mi hanno insegnato che questi uomini vanno vivisezionati e catalogati senza nomi e riferimenti specifici. Qualcuno dovrà preoccuparsi, ma non più di tanto.