Il Blog di due amiche, due confidenti, due ragazze lontane geograficamente ma vicine nello spirito. Ovvero UNA SEMPLICE COMPLICAZIONE per parlare di sentimenti, politica e umanità varia. Ci piace che sia così: l'arcobaleno di attimi da ricordare.
venerdì 31 agosto 2007
sabato 25 agosto 2007
venerdì 24 agosto 2007
Scambisti da pargheggio per quattro brave ragazze annoiate
“Perché non andiamo a vedere come sono i parcheggi per scambisti a Lido di Dante?” Così esordisce una ragazza, rivolta alle sue amiche, in una nottata ravennate, priva di spunti propositivi da parte della città. La movida è a Marina di Ravenna, a Cervia, ma in una domenica d’agosto le fantasie possono assumere strane forme. Inizia così l’avventura lunga una notte che condurrà quattro ragazze nei parcheggi più chiacchierati della costa ravennate.
Le amiche, a bordo di una Polo, si dirigono verso la meta prestabilita. E dopo pochi minuti eccole a Lido di Dante, giunte nel luogo dove la leggenda narra che dovrebbero esserci i fantomatici parcheggi. Siccome le ragazze non hanno la benchè minima idea di quale sia esattamente il luogo di sosta che stanno cercando, escludono a priori che possa essere il primo che incontrano, dopo il cartello che segnala l’ingresso nel lido. Così si inoltrano nella località balneare, che tutto sembra tranne disabitata: nonostante l’ora tarda le strade sono ancora affollate di persone di ogni età. Dopo qualche minuto perso a girovagare le ragazze trovano un parcheggio, o almeno un piazza sterrata con qualche auto, il che contribuisce a farlo sembrare “il parcheggio”. La Polo entra nello spiazzo e dopo alcuni istanti è seguita da una jeep, a bordo della quale un signore sulla cinquantina le affianca per fare loro l’occhiolino. Le ragazze ridono divertite, ma vanno via convinte che non sia questo il posto che cercavano. Dopo un altro breve giro, si trovano in un secondo parcheggio, più defilato dal resto delle abitazioni. Spavalde decidono di fare un’ispezione anche in questo piazzale. La Polo entra e, complice la luce dei fari nella notte, riescono a intravedere movimenti sospetti all’interno delle auto parcheggiate. Comunque nessuno pare seguirle, né avvicinarle, sicchè lasciano anche questa piazzola di sosta. Lungo la strada compare una Panda: a bordo ci sono tre ragazzi che cercano di attirare l’attenzione delle giovani, poi si perdono nelle strade interne. L’euforia è ancora alle stelle e il vero parcheggio per scambisti non è stato ancora trovato, quindi la caccia prosegue. Le ragazze si dirigono nelle aree di sosta che hanno incontrato al loro arrivo a Lido di Dante e hanno erroneamente glissato. Bingo! Finalmente trovano il luogo al quale stavano dando la caccia. Nel parcheggio il via vai di macchine è considerevole, la percentuale maschile è in netta maggioranza e si aggira anche qualche svogliata prostituta. Le ragazze sanno di essere capitate nel posto che cercavano e si ritrovano, loro malgrado, in una situazione imbarazzante. Avvicinate da una Mercedes, scoprono di essere state scelte dai nerboruti proprietari dell’auto tedesca per un non precsato incontro. La più imprudente delle quattro chiede sfacciata che ci sia una valutazione economica, ma le viene risposto che tutto lì accade “gratis et amore dei”. A questo punto le ragazze possono veramente ritenersi soddisfatte: hanno trovato il Parcheggio, hanno anche avuto modo di capire vagamente come funzionano le cose nel mondo dello scambio –che poi scambio non è, ma è più la ricerca di un’avventura estemporanea- e possono andarsene da Lido di Dante. Si lasciano il parcheggio alle loro spalle e tornano a Ravenna, dove per strada non c’è nessuno. Solo una vecchia Bianchina attraversa la rotonda Gran Bretagna, percorrendone il prato che ne delinea il diametro. E questo è tutto. Per ritrovare una circolazione di auto, uomini e sesso libero bisognerebbe tornare a Lido di Dante.
Le amiche, a bordo di una Polo, si dirigono verso la meta prestabilita. E dopo pochi minuti eccole a Lido di Dante, giunte nel luogo dove la leggenda narra che dovrebbero esserci i fantomatici parcheggi. Siccome le ragazze non hanno la benchè minima idea di quale sia esattamente il luogo di sosta che stanno cercando, escludono a priori che possa essere il primo che incontrano, dopo il cartello che segnala l’ingresso nel lido. Così si inoltrano nella località balneare, che tutto sembra tranne disabitata: nonostante l’ora tarda le strade sono ancora affollate di persone di ogni età. Dopo qualche minuto perso a girovagare le ragazze trovano un parcheggio, o almeno un piazza sterrata con qualche auto, il che contribuisce a farlo sembrare “il parcheggio”. La Polo entra nello spiazzo e dopo alcuni istanti è seguita da una jeep, a bordo della quale un signore sulla cinquantina le affianca per fare loro l’occhiolino. Le ragazze ridono divertite, ma vanno via convinte che non sia questo il posto che cercavano. Dopo un altro breve giro, si trovano in un secondo parcheggio, più defilato dal resto delle abitazioni. Spavalde decidono di fare un’ispezione anche in questo piazzale. La Polo entra e, complice la luce dei fari nella notte, riescono a intravedere movimenti sospetti all’interno delle auto parcheggiate. Comunque nessuno pare seguirle, né avvicinarle, sicchè lasciano anche questa piazzola di sosta. Lungo la strada compare una Panda: a bordo ci sono tre ragazzi che cercano di attirare l’attenzione delle giovani, poi si perdono nelle strade interne. L’euforia è ancora alle stelle e il vero parcheggio per scambisti non è stato ancora trovato, quindi la caccia prosegue. Le ragazze si dirigono nelle aree di sosta che hanno incontrato al loro arrivo a Lido di Dante e hanno erroneamente glissato. Bingo! Finalmente trovano il luogo al quale stavano dando la caccia. Nel parcheggio il via vai di macchine è considerevole, la percentuale maschile è in netta maggioranza e si aggira anche qualche svogliata prostituta. Le ragazze sanno di essere capitate nel posto che cercavano e si ritrovano, loro malgrado, in una situazione imbarazzante. Avvicinate da una Mercedes, scoprono di essere state scelte dai nerboruti proprietari dell’auto tedesca per un non precsato incontro. La più imprudente delle quattro chiede sfacciata che ci sia una valutazione economica, ma le viene risposto che tutto lì accade “gratis et amore dei”. A questo punto le ragazze possono veramente ritenersi soddisfatte: hanno trovato il Parcheggio, hanno anche avuto modo di capire vagamente come funzionano le cose nel mondo dello scambio –che poi scambio non è, ma è più la ricerca di un’avventura estemporanea- e possono andarsene da Lido di Dante. Si lasciano il parcheggio alle loro spalle e tornano a Ravenna, dove per strada non c’è nessuno. Solo una vecchia Bianchina attraversa la rotonda Gran Bretagna, percorrendone il prato che ne delinea il diametro. E questo è tutto. Per ritrovare una circolazione di auto, uomini e sesso libero bisognerebbe tornare a Lido di Dante.
Fuori la politica dal Benelli
Vidmer Mercatali è il presidente onorario del Ravenna? La notizia coglie molti esponenti politici di sorpresa e i commenti si rincorrono e si accavallano l’uno sull’altro. Chi doveva sdegnarsi, non perde l’occasione per farlo, come chi si rallegra.
“Sono stupito” reagisce Eugenio Costa, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, raggiunto al telefono mentre si trova in vacanza in montagna. “Non ne capisco la motivazione – dichiara Costa - soprattutto dopo le polemiche politiche che in passato hanno coinvolto la squadra giallorossa. Un senatore della Repubblica dovrebbe occuparsi d’altro.” E aggiunge: “Una squadra di calcio non è un consiglio comunale”.
Anche Marco Bertozzi, consigliere comunale azzurro, è concorde con il suo capogruppo nella critica: “Da poco è stata fatta una convenzione tra il comune e la società di calcio per l’adeguamento dello stadio Benelli. E’ comprensibile il sostegno alla squadra cittadina, ma l’ingerenza politica non è tollerabile”.
Alberto Ancarani, componente del coordinamento regionale di Forza Italia Giovani, sottolinea che: “Giusto pochi mesi fa il Ravenna è stato invitato a cena nella sezione DS di Porta Adriana. Le interferenze politiche non sono una novità, ma immalinconisce il pensiero che i cittadini debbano subire questo strapotere politico della Sinistra, anche nell’ambito sportivo. La squadra della nostra città dovrebbe almeno tentare di salvare le apparenze, non accordandosi con alcun partito politico”.
Lapidario il commento del capogruppo in Comune di Alleanza Nazionale, Gianluca Covato: “La politica e lo sport dovrebbero sempre essere separati”, che aggiunge: “Non bisogna stupirsi di niente in una città dove la squadra, promossa in serie C, è festeggiata alla Festa dell’Unità. I Ds, direttamente o indirettamente, interferiscono in tutto”.
Rodolfo Ridolfi, responsabile ragionale dell’organizzazione di Forza Italia, afferma che: “I comunisti sono abituati a strumentalizzare lo sport. In pieno stile Walter Veltroni. Non capisco perché questa carica dovrebbe essere attribuita proprio a Mercatali”.
La portavoce della Lega Nord Patrizia Zaffagnini, pur dichiarandosi “non appassionata di calcio”, ammette che “Sarebbe stato meglio affidare questo ruolo, sebbene formale, a qualcuno al di fuori della sfera politica. Lo sport è di tutti, non deve avere una colorazione politica”.
Si mantiene neutrale Gianluca Pini, deputato del Carroccio: “Non conosco bene la realtà ravennate, ma credo che questa nomina dipenda anche dalla profonda amicizia che da sempre unisce Mercatali a Fabbri. D conseguenza non trovo ci sia niente di strano”.
E’ positivo invece il commento del sindaco Fabrizio Matteucci “Mi pare un’ottima idea. Tra l’altro ne ero a conoscenza da tempo. Per quanto possa fare un sindaco, Mercatali ha contribuito alla rinascita del calcio a Ravenna”.
Il diretto interessato si dichiara soddisfatto e onorato del titolo. Dopo una breve riflessione, degna del miglior Walter Veltroni, ha accettato sorridendo la sua carica.
Del resto perfino il sindaco di Roma ha preso una pausa, prima di accettare la scontata candidatura al Partito Democratico, perché non avrebbe dovuto farlo lui.
“Sono stupito” reagisce Eugenio Costa, capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, raggiunto al telefono mentre si trova in vacanza in montagna. “Non ne capisco la motivazione – dichiara Costa - soprattutto dopo le polemiche politiche che in passato hanno coinvolto la squadra giallorossa. Un senatore della Repubblica dovrebbe occuparsi d’altro.” E aggiunge: “Una squadra di calcio non è un consiglio comunale”.
Anche Marco Bertozzi, consigliere comunale azzurro, è concorde con il suo capogruppo nella critica: “Da poco è stata fatta una convenzione tra il comune e la società di calcio per l’adeguamento dello stadio Benelli. E’ comprensibile il sostegno alla squadra cittadina, ma l’ingerenza politica non è tollerabile”.
Alberto Ancarani, componente del coordinamento regionale di Forza Italia Giovani, sottolinea che: “Giusto pochi mesi fa il Ravenna è stato invitato a cena nella sezione DS di Porta Adriana. Le interferenze politiche non sono una novità, ma immalinconisce il pensiero che i cittadini debbano subire questo strapotere politico della Sinistra, anche nell’ambito sportivo. La squadra della nostra città dovrebbe almeno tentare di salvare le apparenze, non accordandosi con alcun partito politico”.
Lapidario il commento del capogruppo in Comune di Alleanza Nazionale, Gianluca Covato: “La politica e lo sport dovrebbero sempre essere separati”, che aggiunge: “Non bisogna stupirsi di niente in una città dove la squadra, promossa in serie C, è festeggiata alla Festa dell’Unità. I Ds, direttamente o indirettamente, interferiscono in tutto”.
Rodolfo Ridolfi, responsabile ragionale dell’organizzazione di Forza Italia, afferma che: “I comunisti sono abituati a strumentalizzare lo sport. In pieno stile Walter Veltroni. Non capisco perché questa carica dovrebbe essere attribuita proprio a Mercatali”.
La portavoce della Lega Nord Patrizia Zaffagnini, pur dichiarandosi “non appassionata di calcio”, ammette che “Sarebbe stato meglio affidare questo ruolo, sebbene formale, a qualcuno al di fuori della sfera politica. Lo sport è di tutti, non deve avere una colorazione politica”.
Si mantiene neutrale Gianluca Pini, deputato del Carroccio: “Non conosco bene la realtà ravennate, ma credo che questa nomina dipenda anche dalla profonda amicizia che da sempre unisce Mercatali a Fabbri. D conseguenza non trovo ci sia niente di strano”.
E’ positivo invece il commento del sindaco Fabrizio Matteucci “Mi pare un’ottima idea. Tra l’altro ne ero a conoscenza da tempo. Per quanto possa fare un sindaco, Mercatali ha contribuito alla rinascita del calcio a Ravenna”.
Il diretto interessato si dichiara soddisfatto e onorato del titolo. Dopo una breve riflessione, degna del miglior Walter Veltroni, ha accettato sorridendo la sua carica.
Del resto perfino il sindaco di Roma ha preso una pausa, prima di accettare la scontata candidatura al Partito Democratico, perché non avrebbe dovuto farlo lui.
domenica 19 agosto 2007
Caldo, non solo estivo
Ora potremmo dire che lo sapevamo già, da luglio per la precisione.
Qualcun'altro potrebbe evitaredi smentire
Qualcun'altro potrebbe evitaredi smentire
sabato 18 agosto 2007
InVespiamoci
La vespa, il mito assoluto degli anni ‘50. Al solo pronunciarne il nome tornano in mente i propri ricordi personali legati al motociclo. Indimenticabili, per i più nostalgici, le immagini di Gregory Peck e Audrey Hepburn in “Vacanze romane” che scorrazzavano per Roma su una Vespa bianca, così come sono celebri, per le nuove generazioni, le parole di Cesare Cremonini che celebra le gite nei colli bolognesi in sella alla sua 50 Special.
Per qualche ora anche la nostra città ha potuto rivivere le emozioni del passato, legate alla motocicletta Piaggio, grazie al Vespa Club di Recanati che, nel corso di una gita, si è fermato nella nostra città.
I vespisti delle Marche sono appassionati sostenitori del mito a due ruote dal 1955 e girano tutta l’Italia con le loro Vespe d’annata, diffondendo la loro infatuazione a nuovi proseliti. Il viaggio, lungo sei giorni, li ha portati fino in vetta alle Dolomiti, per poi ritornare lungo la costa adriatica. Così, nel tragitto di ritorno, c’è stato anche il tempo per una breve sosta a Ravenna, dove hanno alloggiato all’hotel Diana.
Impossibile non accorgersi della loro presenza, delle Vespe curate fino nei minimi dettagli e delle magliette personalizzate che li contraddistinguevano dai comuni turisti. Hanno trascorso poche ore nella nostra città: giusto il tempo per fare una breve passeggiata nel centro storico, visitare i monumenti principali e riposare un po’. Non è mancata l’occasione per lucidare ancora una volta il parabrezza dell’amata, tra una piadina e mosaici. Poi si riparte, sempre a bordo dell’inseparabile Vespa.
Per qualche ora anche la nostra città ha potuto rivivere le emozioni del passato, legate alla motocicletta Piaggio, grazie al Vespa Club di Recanati che, nel corso di una gita, si è fermato nella nostra città.
I vespisti delle Marche sono appassionati sostenitori del mito a due ruote dal 1955 e girano tutta l’Italia con le loro Vespe d’annata, diffondendo la loro infatuazione a nuovi proseliti. Il viaggio, lungo sei giorni, li ha portati fino in vetta alle Dolomiti, per poi ritornare lungo la costa adriatica. Così, nel tragitto di ritorno, c’è stato anche il tempo per una breve sosta a Ravenna, dove hanno alloggiato all’hotel Diana.
Impossibile non accorgersi della loro presenza, delle Vespe curate fino nei minimi dettagli e delle magliette personalizzate che li contraddistinguevano dai comuni turisti. Hanno trascorso poche ore nella nostra città: giusto il tempo per fare una breve passeggiata nel centro storico, visitare i monumenti principali e riposare un po’. Non è mancata l’occasione per lucidare ancora una volta il parabrezza dell’amata, tra una piadina e mosaici. Poi si riparte, sempre a bordo dell’inseparabile Vespa.
venerdì 10 agosto 2007
Sarà un'autunno rosso-Brambilla
Che gli uomini preferiscano le bionde è una verità universamente riconosciuta, grazie anche all’arcinoto film. E sposano le brune, come recita la postilla, aggiunta per non scontentare il folto popolo di more. Dunque solo le rosse sembrano non essere ricomprese nell’immaginario popolare.
Presto tutto cambierà: il colore dell’inverno per i capelli sarà proprio il rosso, in tutte le sue declinazioni possibili. Rosso mogano, rosso ramato, ma soprattuto rosso tendente al salmone, quasi arancione. Come non pensare quindi alla rossissima Michela Vittoria Brambilla, presidente dei Circoli della Libertà, che con i suoi movimenti politici ha rinnovato lo scenario politico italiano, dopo averlo travolto con i suoi capelli vistosamente aranciati. Un’ondata di rutilismo sta per investire gli hair stylist di tutta la penisola; solo tra qualche mese potremmo capire se la tendenza ha fatto breccia nel cuore delle ravennati. Non dimenticate però che le vere rosse hanno le efelidi, come Pippi Calzelunghe.
da La voce di Romagna in edicola domani
martedì 7 agosto 2007
giovedì 2 agosto 2007
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