domenica 26 marzo 2006

RACHID TAHA

Continuo a saltellare da un argomento all'altro e oggi sono approdata a quest'uomo....

Si tratta di un musicista franco-algerino, si chiama RACHID TAHA e una sua canzone con Bragovich mi ha conquistato.
Così ho inziato a cercare altre altre informazioni su di lui è ho scoperto che è un tipo veramente interessante...
Di nascita algerina, approdato all’età di dieci anni nelle fredde lande dell’Alsazia francese, ha dovuto imparare subito a misurare, e sopportare, il duro prezzo di una lenta integrazione, coltivando contemporaneamente l'amore per la musica.
Il giovane Rachid forma all’inizio degli anni ‘80 il suo primo gruppo dal nome impertinente ed emblematico “Carte de Sejour” (permesso di soggiorno) cominciando a prendere posizioni nette contro razzismo, conformismo, ogni forma d’esclusione ed a favore dell’autodeterminazione e della costruzione di un’identità da parte della prima generazione di ragazzi nati in Francia da genitori algerini. Le radici non vengono dimenticate o ripudiate ma applicate ed inserite in una realtà nuova, ad una società diversa che ormai fa parte di loro stessi e che rappresenta il loro futuro. Tutto il discorso per Rachid Taha si realizza attraverso la musica e relativi testi.
Nel 1991 comincia la sua carriera solista e diventa un rappresentante sempre più autorevole della cultura meticcia francese anche se lontano dalla tradizione del rai algerino per sua stessa ammissione.
I problemi sono unici, come lo sono le ingiustizie e le violazioni dei diritti : “La nostra cultura non è democratica/a casa i bambini non possono parlare con i loro genitori/nelle pubbliche assemblee tu non puoi fare domande al ministro, non c’è libertà di parlare/nessuna legge, nessuna considerazione” (Safi). La vitalità, l’energia, la storia di Rachid sono semplicemente al servizio di un orizzonte culturale fatto di popoli, di persone, di storie comuni, di musica.

Affascinante, no?

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