“Perché non andiamo a vedere come sono i parcheggi per scambisti a Lido di Dante?” Così esordisce una ragazza, rivolta alle sue amiche, in una nottata ravennate, priva di spunti propositivi da parte della città. La movida è a Marina di Ravenna, a Cervia, ma in una domenica d’agosto le fantasie possono assumere strane forme. Inizia così l’avventura lunga una notte che condurrà quattro ragazze nei parcheggi più chiacchierati della costa ravennate.
Le amiche, a bordo di una Polo, si dirigono verso la meta prestabilita. E dopo pochi minuti eccole a Lido di Dante, giunte nel luogo dove la leggenda narra che dovrebbero esserci i fantomatici parcheggi. Siccome le ragazze non hanno la benchè minima idea di quale sia esattamente il luogo di sosta che stanno cercando, escludono a priori che possa essere il primo che incontrano, dopo il cartello che segnala l’ingresso nel lido. Così si inoltrano nella località balneare, che tutto sembra tranne disabitata: nonostante l’ora tarda le strade sono ancora affollate di persone di ogni età. Dopo qualche minuto perso a girovagare le ragazze trovano un parcheggio, o almeno un piazza sterrata con qualche auto, il che contribuisce a farlo sembrare “il parcheggio”. La Polo entra nello spiazzo e dopo alcuni istanti è seguita da una jeep, a bordo della quale un signore sulla cinquantina le affianca per fare loro l’occhiolino. Le ragazze ridono divertite, ma vanno via convinte che non sia questo il posto che cercavano. Dopo un altro breve giro, si trovano in un secondo parcheggio, più defilato dal resto delle abitazioni. Spavalde decidono di fare un’ispezione anche in questo piazzale. La Polo entra e, complice la luce dei fari nella notte, riescono a intravedere movimenti sospetti all’interno delle auto parcheggiate. Comunque nessuno pare seguirle, né avvicinarle, sicchè lasciano anche questa piazzola di sosta. Lungo la strada compare una Panda: a bordo ci sono tre ragazzi che cercano di attirare l’attenzione delle giovani, poi si perdono nelle strade interne. L’euforia è ancora alle stelle e il vero parcheggio per scambisti non è stato ancora trovato, quindi la caccia prosegue. Le ragazze si dirigono nelle aree di sosta che hanno incontrato al loro arrivo a Lido di Dante e hanno erroneamente glissato. Bingo! Finalmente trovano il luogo al quale stavano dando la caccia. Nel parcheggio il via vai di macchine è considerevole, la percentuale maschile è in netta maggioranza e si aggira anche qualche svogliata prostituta. Le ragazze sanno di essere capitate nel posto che cercavano e si ritrovano, loro malgrado, in una situazione imbarazzante. Avvicinate da una Mercedes, scoprono di essere state scelte dai nerboruti proprietari dell’auto tedesca per un non precsato incontro. La più imprudente delle quattro chiede sfacciata che ci sia una valutazione economica, ma le viene risposto che tutto lì accade “gratis et amore dei”. A questo punto le ragazze possono veramente ritenersi soddisfatte: hanno trovato il Parcheggio, hanno anche avuto modo di capire vagamente come funzionano le cose nel mondo dello scambio –che poi scambio non è, ma è più la ricerca di un’avventura estemporanea- e possono andarsene da Lido di Dante. Si lasciano il parcheggio alle loro spalle e tornano a Ravenna, dove per strada non c’è nessuno. Solo una vecchia Bianchina attraversa la rotonda Gran Bretagna, percorrendone il prato che ne delinea il diametro. E questo è tutto. Per ritrovare una circolazione di auto, uomini e sesso libero bisognerebbe tornare a Lido di Dante.
2 commenti:
non so se correla, forse no, ma a Formentera per la prima volta ho visto "i nudisti" in mezzo a tutti gli altri, senza nessuno che ci facesse caso.
Non ghettizzati e non osservati.
Mi e' parsa una cosa buona.
Ora, non so a Ravenna, ma mi pare di ricordare che a Riccione c'e' il sindaco che ORDINA (in un'Ordinanza) che e' vietato girare per la città senza la maglietta.
La nostra decenza e' indecente, e si vede.
Devo dire che il racconto è solo fiction. Però il parcheggio e gli scambisti esistono.
Comunque anche a Viareggio c'è la restrizione del "senza maglietta". Ci sono primi cittadini che tentano di salvare le apparenze, senza capire che d'estate gli animali si sfogano in tutti i modi possibili.
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