Prove tecniche di una maggioranza che sta più a sinistra che al centro e che non è decisamente omogenea.
La parata del 2 giugno? Soltanto un'odiosa esibizione muscolare e nazionalista. Rifondazione comunista alza la voce e dice no alla celebrazione della festa della Repubblica all'insegna «degli strumenti e simboli di guerra».
Rifondazione comunista vuole dunque abolire la parata del 2 giugno. E non è la sola: per il verde Paolo Cento la revoca della parata sarebbe davvero «un bel segnale». E il Pdci, per bocca di Marco Rizzo, è anche più duro: la Costituzione dice che l’esercito serve a difendere il territorio nazionale. Niente parata finché continuano le missioni all’estero, non legittimiamo atti di guerra e occupazioni militari. Per bloccare le polemiche sul nascere il nuovo ministro della Difesa Arturo Parisi, subito dopo il giuramento al Quirinale si è affrettato ad assicurare che «la parata del 2 giugno non si tocca», perché è una «festa popolare che la gente ama».
Il «pollice verso» della sinistra dell'Unione contro la festa fortemente voluta dal Carlo Azelio Ciampi arrivo proprio poco dopo che l'ultimo inquilino del Quirinale ha lasciato il Palazzo.
Bene, bravi, bis!
Ci si augura fortemente che quello che pronostica stamattina Facci nel suo Appunto quotidiano sia una rosea previsione.
2 commenti:
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