Di sicuro la critica non ha risparmiato nulla all'ultimo capitolo cinematografico di Twilight, Eclipse, che uscirà oggi in tutte le sale italiane. Basta leggere la recensione del sempre autorevole New York Times per rendersi conto che attori e sceneggiatura sono stati passati al microscopio. E non fanno una splendida figura:
Mr. Lautner still seems to have recently escaped from a high school cheerleading squad somewhere, and Mr. Pattinson’s pout conveys not the existential angst of a lovelorn immortal, but rather the peevishness of a guy who just lost a Greta Garbo lookalike contest — for the third time in a row! — to his own girlfriend.
Molto meglio, allora, seguire le considerazioni sull'aspetto sessuale della saga, come fa la brava Raffaella Serini su Style. In effetti è proprio questa tensione sempre latente a tener viva l'attenzione del pubblico più adulto che si avvicina alle pellicole e ne resta conquistato. Il fatto che i giovani protagonisti non consumino (o meglio, non ancora) nonostante le possibilità, l'età, gli ormoni, rende l'attesa un valore non deprecabile. Perché il dopo non sarà più come prima. E i sospiri che riempiono l'attesa permettono ala coppia più pallida del cinema di essere quanto mai irreale e irraggiungibile. Tutto passa e si consuma in un istante. Per ora la mancanza di carnalità tra il vampiro e l'umana resta un ottimo caposaldo.
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