venerdì 16 giugno 2006

Pari opportunità e Pari opportunismo

Giorgio Napolitano dichiara: "Bisogna fare di più per garantire il ruolo delle donne nella vita politica, culturale ed economica", ma soprattutto "Sulle pari opportunità i passi fatti sono insufficienti"
Scrive il Capo dello Stato in un messaggio inviato agli organizzatori del Premio Bellisario: "Passi significativi, anche se insufficienti, sono stati compiuti a livello legislativo per assicurare misure idonee a garanzia di una più incisiva presenza nella vita politica, culturale ed economica delle donne, in particolare nella conciliazione fra lavoro e famiglia".
Secondo il Presidente la partecipazione delle donne "in ruoli strategici nei processi decisionali pubblici e privati deve contribuire, oggi e in futuro, a rafforzare sviluppo e competitività, innovazione e creatività per garantire più elevati livelli di efficienza e di progresso al nostro sistema paese".
Il Presidente della Repubblica interviene sulla questione delle "quote rosa" suscitando il plauso quasi unanime delle dirette interessate.

Soddisfatte le dirette interessate.

Ovvero.

-La senatrice dei Verdi Loredana De Petris è entusiasta: "Bravo Napolitano. La partecipazione delle donne nella vita decisionale del paese è un elemento fondamentale per la crescita della nostra democrazia".

-Cinzia Dato, parlamentare della Margherita, definisce "meritorio" il richiamo del Presidente. "Quello che va chiarito - insiste Dato - è che non si tratta di una rivendicazione femminile ma di una strategia per lo sviluppo del paese. E' un intervento propedeutico a molte altre riforme, di cui si gioverebbe l'intero sistema nazionale".

-Daniela Santanchè, responsabile delle donne di Alleanza Nazionale crimane più caustica e spiega che sarebbe stato meglio se il Capo dello Stato avesse confermato "come vicesegretario generale della presidenza della Repubblica la professoressa Melina Decaro chiamata da Carlo Azeglio Ciampi per il suo valore, ma anche come concreto segnale della presenza femminile in un importante ruolo decisionale".

E noi, piccole donne alla presa con le lotte di tutti i giorni per vivere e sopravvivere in un mondo che parla al maschile; noi, con il ciclo mestruale e gli ormoni in subbuglio; noi, che "se abbiamo la aluna storta è colpa del parrucchiere"; noi?
Che ne pensiamo noi? Da che parte ci schieriamo?

Quindi questo commento ci è piaciuto anche se viene da un uomo.
-Gianfranco Rotondi, dicendosi contrario alle "quote rosa", afferma: "Il presidente Napolitano sbaglia ad adeguarsi alla retorica, proprio lui che ha conosciuto le grandi donne che hanno fatto la Resistenza e la Costituzione: la classe dirigente si seleziona con la lotta politica, solo essa forgia donne e uomini politici".

Purtroppo Napolitano non parlava solo della classe politica, ma riferendosi a quella Rotondi ha terribilmente ragione.

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