mercoledì 26 maggio 2010

L'inganno di Louis Vuitton

Niente è come sembra. "In everything from Louis Vuitton, there are elements that cannot be fully explained. What secret little gestures do our craftsmen discretely pass on? How do we blend innate skill and inherent prowess? Or how can five tiny folds lengthen the life of a wallet? Let's allow these mysteries to hang in the air. Time will provide the answers". Così recita l'ultima romantica campagna pubblicitaria di Louis Vuitton, che punta a dimostrare quanto di artigianale ci sia nella realizzazione degli oggetti di lusso francesi. Per questo nella foto è rapresentata una ragazza che cuce delicatamente una borsa e un ragazzo ceh prepara con attenzione la suola di una scarpa. Tutto molto rarefatto e stereotipato in un'immagine quasi rinascimentale, grazie alla bellezza dei due modelli fotografati e all'immagine complessiva della maison.
Ci ha pensato l'autorità pubblicitaria indipendente inglese, l'Advertising Standards Authority, ha togliere tutta la magia agli scatti, accusando LV di pubblicità ingannevole. Negli stabilimenti LVMH, infatti, non ci sono delicate artigiane intente con ago e filo, bensì efficienti macchine da cucire, capaci di realizzare la borse e gli articoli di pelletteria in tempi contenuti e con notevole precisione. Non molto è fatto a mano, se non il controllo qualità e i piccoli particolari. La maison stessa non vuole rivelare quale sia il loro apporto, rispetto al lavoro meccanico. Poco importa ormai, visto che la campagna pubblicitaria non potrà più essere utilizzata. Almeno non in Gran Bretagna.

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