Una terrazza all'aperto nel cuore di una città della provincia italiana, un ristorante all'aperto e un rifugio al tempo stesso.
Noi siamo lì, si ride e si scherza sulla vita, sui nostri 20 anni, le avventure di tutti i giorni, divisi tra Bologna, Milano e chissà, piccole esperienze che si incontrano periodicamente. All'imporvviso arrivate Voi: un Lui e una Lei, età imprecisata ma ancora contenuta nella definizione teenager, in quella fase della vita che a noi sembra già solo un ricordo spensierato. E catturate tutta la nostra attenzione. Mano nella mano si avvicinano ad un tavolo seguendo la cameriera e goffamente si siedono. La serveuse versa loro un bicchiere di prosecco, noi li guardiamo come se non avessimo mai visto una coppia di fidanzati liceali prima di allora, come se non lo fossimo mai stati liceali, noi. Lei assaggia il vino e storce il naso, lui beve lentamente, ma inesorabile: lui è l'uomo. Noi siamo a ridere e scherzare di quella goffaggine, del freddo che ha Lei, con i jeans a vita bassa e un abbigliamento che certo non sarebbe adatto a una serata di ottobre. Ridiamo dell'imbarazzo percepibile, ci chiediamo se sia il loro primo appuntamento, ci auguriamo che sì, non siano mai usciti a cena prima.
Così, tra una battuta e l’altra, prima che ce ne rendiamo conto, la loro cena è terminata e si avviano all’uscita, mano nella mano come erano arrivati. Il nostro vino è andato via via calando nella bottiglia, la serata volge alla fine e ora che non ci sono più Lui e Lei si può parlare di politica, orientamenti sessuali e zoo safari, ma la magia che si è sprigionata con quei due ragazzi è lontana dal tornare.
Sottofondo: Wim Martens The belly of an architect
2 commenti:
Guai a dimeticarsi di essere stati giovani, guai a dimenticare il primo appuntamento, il primo bacio, la prima cena intima.
Significa non aver cuore.
Significa non saper comprendere cosa proveranno i nostri figli, quando toccherà a loro provare queste incredibili emozioni.
che bel racconto..
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