C'è un parlamentare della Repubblica che è in sciopero della fame da 51 giorni. Si chiama Roberto Giachetti, eletto nel Partito democratico e di scuola radicale.
Oggi ha pubblicato su Facebook le immagini del suo corpo distrutto dalla prolungata mancanza di cibo.
Poi è arrivata una staffetta ad agosto. In tanti si sono presi l'incarico di un giorno di digiuno e Giachetti ha ripreso fiato e vita.
Adesso il sospetto è che la sua dimostrazione di forza sia sbagliata. Ha senso immolarsi nell'indifferenza generale? Il Porcellum gode ottima salute e noi non abbiamo bisogno di un ulteriore sacrificio, specie se a farlo è lui.
Abbiamo bisogno di un segretario d'aula in forze e in salute. E lui è uno che di resistenza e caparbietà ne ha fin troppa. Ora un passo indietro non sarebbe una sconfitta o una resa ma la giusta conclusione.
Perché noi non ce la meritamo tanta rettitudine.
Oggi ha pubblicato su Facebook le immagini del suo corpo distrutto dalla prolungata mancanza di cibo.
Sono giunto al 51° giorno di sciopero della fame per chiedere il rispetto dell'impegno assunto da tutti i partiti di modificare l'attuale legge elettorale. A parte rare e preziose eccezioni questa mia iniziativa è avvolta dal silenzio assoluto da parte dei media mentre al Senato prosegue un'invereconda sceneggiata. Molti mi chiedono come sto. Queste foto rendono l'idea forse. Vado avanti.All'inizio dello sciopero della fame ho pensato che la sua fosse una decisione coraggiosa mentre noi eravamo diventati del tutto insensibili e la stampa aveva priorità discutibili .
Poi è arrivata una staffetta ad agosto. In tanti si sono presi l'incarico di un giorno di digiuno e Giachetti ha ripreso fiato e vita.
Adesso il sospetto è che la sua dimostrazione di forza sia sbagliata. Ha senso immolarsi nell'indifferenza generale? Il Porcellum gode ottima salute e noi non abbiamo bisogno di un ulteriore sacrificio, specie se a farlo è lui.
Abbiamo bisogno di un segretario d'aula in forze e in salute. E lui è uno che di resistenza e caparbietà ne ha fin troppa. Ora un passo indietro non sarebbe una sconfitta o una resa ma la giusta conclusione.
Perché noi non ce la meritamo tanta rettitudine.
Nessun commento:
Posta un commento