Questa è una nuova e sfolgorante rubrica del blog. I tipi ormonali sono tutti gli uomini più strambi nei quali mi sono imbattuta in 30 anni (o poco meno) di vita vissuta.
Il campione umano è davvero variegato, enfatizzato dalla mia predilezione per il mondo della politica. Quindi se uniamo i due elementi, amorosi sensi e influenza partitica, ne risulta un cocktail micidiale.
Il primo maschio notevole di cui voglio tracciare il profilo è il fustigatore verbale. Un uomo bravo a incartarti con le parole quando è incapace nei fatti di gestire una donna.
Ma andiamo per ordine, stiamo parlando di un episodio capitato mesi prima che le 50 sfumature conquistassero gli scaffali delle librerie di tutto il mondo. Insomma quando fruste e bondage non erano ancora entrate nell'immaginario collettivo.
Era il 2011 e avevo dato appuntamento al baldo giovane per una pizza. Si trattava di chiacchiere in amicizia e qualche informazione politica, niente di più.
Ci trovavamo in un locale carino, perfino con qualche pretesa in più del necessario.
E la serata ha preso subito una piega anomala. Avevamo appena finito l'antipasto quando il fustigatore verbale ha espresso la chicca della serata:
Legarmi al letto? No, grazie.
Sono questi i momenti in cui serve l'educazione materna per mantenere un contegno. La capacità di resistere è quasi stoicismo, quando invece il tuo compagno di tavolo meriterebbe che tu ti alzassi e lo lasciassi lì. Ringraziando per la bella serata, ovviamente.
Purtroppo le frasi infelici non vengono mai da sole e tutta la cena è stata costellata di goffe avances alle quali ho risposto col silenzio migliore che il clima e il dirimpettaio mi suggerivano.
Mentre tornavamo verso la metropolitana (perché mi pare evidente che uno così non ti porta a casa, al massimo lo accompagni tu), lui si ferma poi riprende a camminare facendo un giro intorno a me.
Completato il girotondo, ecco il verdetto:
Anche in questo caso l'ho lasciato dire e ho proseguito per la strada sperando che la serata finisse nel mino tempo possibile.
Il soggetto in questione l'ho rivisto molte volte da quella sera, sempre in compagnia di altri testimoni e ha avuto il buon gusto di non ripetere le scene che ho descritto.
Il dettaglio che all'epoca costui fosse finiano, non deve trarre in inganno. Probabilmente non sarebbe stato in grado neppure in aprire un paio di manette.
Comunque la scrivente non lo saprà mai perché è del tutto disinteressata.
Il campione umano è davvero variegato, enfatizzato dalla mia predilezione per il mondo della politica. Quindi se uniamo i due elementi, amorosi sensi e influenza partitica, ne risulta un cocktail micidiale.
Il primo maschio notevole di cui voglio tracciare il profilo è il fustigatore verbale. Un uomo bravo a incartarti con le parole quando è incapace nei fatti di gestire una donna.
Ma andiamo per ordine, stiamo parlando di un episodio capitato mesi prima che le 50 sfumature conquistassero gli scaffali delle librerie di tutto il mondo. Insomma quando fruste e bondage non erano ancora entrate nell'immaginario collettivo.
Era il 2011 e avevo dato appuntamento al baldo giovane per una pizza. Si trattava di chiacchiere in amicizia e qualche informazione politica, niente di più.
Ci trovavamo in un locale carino, perfino con qualche pretesa in più del necessario.
E la serata ha preso subito una piega anomala. Avevamo appena finito l'antipasto quando il fustigatore verbale ha espresso la chicca della serata:
Mi piacerebbe legarti alla spalliera del letto.E ancora:
Che ne dici delle manette? Ti fanno perdere il controllo per un po'In attesa del risotto, non è proprio la dichiarazione che ci si aspetterebbe. Specie se non si è creato quel clima di intesa e complicità che può portare a una proposta del genere.
Legarmi al letto? No, grazie.
Sono questi i momenti in cui serve l'educazione materna per mantenere un contegno. La capacità di resistere è quasi stoicismo, quando invece il tuo compagno di tavolo meriterebbe che tu ti alzassi e lo lasciassi lì. Ringraziando per la bella serata, ovviamente.
Purtroppo le frasi infelici non vengono mai da sole e tutta la cena è stata costellata di goffe avances alle quali ho risposto col silenzio migliore che il clima e il dirimpettaio mi suggerivano.
Mentre tornavamo verso la metropolitana (perché mi pare evidente che uno così non ti porta a casa, al massimo lo accompagni tu), lui si ferma poi riprende a camminare facendo un giro intorno a me.
Completato il girotondo, ecco il verdetto:
Certo che messa a novanta non devi essere male!Posto che come direbbe un saggio «Messi carponi tutti i fondoschiena sono uguali», quella resta una delle scene più trucide a cui ho dovuto assistere. Ne ero protagonista inerme e anche un po' perplessa.
Anche in questo caso l'ho lasciato dire e ho proseguito per la strada sperando che la serata finisse nel mino tempo possibile.
Il soggetto in questione l'ho rivisto molte volte da quella sera, sempre in compagnia di altri testimoni e ha avuto il buon gusto di non ripetere le scene che ho descritto.
Il dettaglio che all'epoca costui fosse finiano, non deve trarre in inganno. Probabilmente non sarebbe stato in grado neppure in aprire un paio di manette.
Comunque la scrivente non lo saprà mai perché è del tutto disinteressata.
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