martedì 18 luglio 2006

I don't agree with him

Il causus belli è questo articolo di Facci, pubblicato domenica.
[...]Il secondo italiano è Renato Farina, vicedirettore di Libero che ha collaborato coi servizi segreti, ha incassato denaro, ha contravvenuto alla legge e alla deontologia, ha coinvolto un ignaro cronista di Libero, ha lasciato nondimeno ignaro anche il direttore del suo giornale. Il mio pensiero su tutto questo lo tengo per me. L’autodifesa di Farina ha contemplato tuttavia una sua militanza “dalla parte dell’Occidente crociato ed ebreo” all’interno di una supposta quarta guerra mondiale, e con essa, dunque, una logica che stava meramente a dire: c’è una guerra, ero un soldato. Ed è questo, dato il suo comportamento dopo esser stato scoperto, che mi appare imperdonabile.
Un soldato non si cosparge il capo di cenere, non invoca pietà e perdono, non mischia il personale e il politico, non si ridicolizza poco dignitosamente nel tentativo di suscitare un po’ di pena nel suo velleitarismo eroico. Un soldato conosce i rischi che corre, sa che al mulino ci s’infarina, precipita sino in fondo al suo ruolo, si mette sull’attenti davanti alla corte marziale, non versa una sola lacrima e tantomeno ne versa tremila. Quindi in piedi, maresciallo Farina.

Ma del resto da un Contraltare cosa altro avrei potuto aspettarmi?

4 commenti:

Semplice ha detto...

Io credo che Facci sia uno dei più bravi giornalisti italiani. A volte le sue antipatie preconcette si ripercuotono troppo nei suoi articoli. Questo ne è un esempio lampante. E non concordo con lui.

Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

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