domenica 18 marzo 2007

Someone like it hot

I dubbi sulla morte di Marilyn Monroe sono sempre stati tanti, come spesso accade quando il deceduto è celebre e le circostanze oscure.
Oggi è stata presentata una nuova teoria, o meglio sono stati resi pubblici alcuni elementi che alimentano una delle varie ipotesi che era stata fatta illo tempore sulla sua morte.
In un documento inedito, pubblicato dall’inserto domenicale dell’Independent, l’Fbi annota che la 36enne attrice hollywoodiana si era accordata con alcune persone a lei care per fingere un tentativo di suicidio, in modo d’attrarre l’attenzione di Robert Kennedy, con cui aveva relazione extraconiugale da tempo, per costringerlo a lasciare la moglie.
Ciò dimostrerebbe dunque che l’attrice non aveva intenzione di suicidarsi, ma è stata lasciata morire dagli amici che avrebbero dovuto salvarla.
Marilyn si sarebbe fidata di Peter Lawford, anch’egli attore e marito della sorella di Bob, Patricia Kennedy, e si sarebbe accordata per far sì che fosse trovata in tempo per essere salvata. Tra gli altri che sapevano del finto tentativo di suicidio della star, e che non fecero niente per fermarla, pare ci fossero anche lo psichiatra di Marilyn, Ralph Greenson, la sua governante, Eunice Murray e il suo press agent, Pat Newcomb.
Purtroppo come non esiste il delitto perfetto, neppure il suicidio simulato è privo di errori.
Marilyn prese un’overdose di barbiturici, come aveva annunciato a quelli che sarebbero dovuti essere suoi “complici”, ma venne lasciata morire senza che nessuno facesse nulla per salvarla. La bionda più famosa del mondo venne trovata morta la mattina del 5 agosto 1962, nuda, nel suo letto, dove forse aveva aspettato invano di essere riportata in vita.
Il documento, finora top secret e appena reso pubblico dall’Fbi, riporta la registrazione di un’agghiacciante telefonata avvenuta tra l’attore Lawford e Bob Kennedy la notte del suicidio di Marilyn, in cui Kennedy chiede: «Allora, Marilyn è già morta o no?».
Tanto si è detto e scritto sul ruolo scomodo che aveva assunto l’attrice all’interno della famiglia Kennedy e questa trascrizione ne sarebbe la conferma.
Ovviamente i dubbi restano, si moltiplicano, anche e soprattutto dopo queste ulteriori informazioni, ma difficilmente si troverà una soluzione che non lasci spazio alle perplessità.
A qualcuno piace caldo, recitava uno dei celebri film della diva bionda più famosa degli anni ’50. Cinicamente si potrebbe aggiungere che a qualcuno piace anche il rischio.

1 commento:

Anonimo ha detto...

le bionde, si sa, anche dal famoso film con Marilyn, alla fine ci rimettono sempre. Sono il frutto proibito, sedotto e abbandonato degli uomini. Le more vincono inevitabilmente.
Ma, badate bene, se merito dei giochi di prestigio di un coiffeur, alla fine la prendono in quel posto pure loro!PAROLA DI LUPETTO