domenica 6 agosto 2006

August in New York

“Se ti stare solo, aspettando in un caffè, se nascondi i tuoi occhiali, se ti pettini cos’è?
E’ innamorarsi…”
Questo mi sta cantando la Vanoni dall’iPod. Per una ragazza che aspetta l’orario per uscire non c’è colonna sonora migliore.
Chissà come è il sabato sera newyorkese... Se è come il venerdì, non arrivo viva alla fine della vacanza.
Per fortuna c'è una vita fuori dal ragazzo di Starbuks.
Per fortuna non rischio di passare le orribili giornate della moglio di D'Alema così come le descrive oggi la Rodotà sul Corsera.
Rischio di tornare a casa di nuovo senza un pezzo di abbigliamento? Non aggiungo altro.

Guggheneim Museum

venerdì 4 agosto 2006

Un tricolore tra i grattacieli


Siccome il destino mi ha fatto scoprire questo http://www.corriere.it/solferino/severgnini/06-08-04/index.shtml
o meglio questa informazione...

"Le tappe del "book tour" per il mio libro "La Bella Figura - A Field Guide to the Italian Mind" (Doubleday), che esce il 15 agosto negli USA ( traduzione accresciuta di "La testa degli italiani", Rizzoli, 2005). Le copio qui, nel caso qualcuno volesse venire a salutarmi.
August 15 New York, NY: Rizzoli Bookstore @ 5:30pm"

Direi che sarò presente!

Galeotto fu il caffè


Ho rimorchiato da Starbucks. E mentre lo scrivo, lo penso e ci ragiono su, rido divertita.
Certo che con tutte le cose che mi potevano succedere...

Lui è un MAChista come me, come me ha una passione smodata per tutti i prodotti della Mela, ha un MacPro da 17 pollici, un gran bel bambino. E non mi piace neanche un po', nel caso a qualcuno potesse venire il dubbio.
Mi ha prima chiesto di badargli il computer mentre lui andava a ordinare un altro caffè, poi di prestargli il carica batterie e a quel punto - era palese la mia provenienza straniera - da dove venivo.
E' il tipico americano alternativo e trasandato che vota il Green Party e che piacerebbe tanto ad una persona che conosco abbastanza bene.
Mi ha proposto di prendere un caffè freddo insieme e ho declinato a un altro momento.

Però continuo a ridere.
Ho rimorchiato da Starbucks.

giovedì 3 agosto 2006

Where're we going?

Mahmud Ahmadinejad indica la via per la pace in Medio Oriente
«Il rimedio al conflitto? Eliminare Israele»
OVVERO
«Il vero rimedio al conflitto (in Libano) è l'eliminazione del regime sionista».

Che belle parole arrivano da Teheran. La fine dei questa crisi si fa sempre piu' lontana, drammatica e il fatto che oggi il presidente iraniano sia tornato a chiedere un cessate il fuoco immediato non aiuta. Finche' la premessa rimarra' sempre la distruzione di Israele.

mercoledì 2 agosto 2006

CNN Live!

Come si trasforma una tv in un mito? Uno staff di professionisti, dislocati su tutto il globo fino alla luna, dovesse mai servire, le telecamere sempre puntate al posto giusto nel momento giusto, un’impeccabile stile di raccontare le notizie senza mai esagerare e mantenendosi super partes, una diretta 24 ore al giorno, 7 gioni su 7.
E poi? Poi si trasforma il mito in un marchio e ci si costruisce un business intorno. Così nascono gli storse dove si può comprrare tutto ciò che si vuole con il marchio “CNN” sopra, dalla tazza alla t-shirt o qualsiasi altra cosa vi venga in mente. In più perché non soddisfare la curiosità dei telespettatori organizzando delle visite guidate all’interno degli studios? Non si vede praticametne nulla, se non la sensazione di essere “dentro la CNN”, e il turista esce soddisfatto.
Il principio è semplice, la realizzazione è grandiosa, come al solito irreplicabile in Italia. Chi comprerebbe una gomma con la scritta Rai?

martedì 1 agosto 2006

La serieta' al governo 9

E cosi' la questione di fiducia sulla manovra bis, con la correzione dei conti pubblici e il pacchetto Bersani-Visco su liberalizzazioni e fisco, è «inevitabile». Perche' «cosa altro si può fare quando ci sono 600 emendamenti?
Sante parole!
Magari avere un GOverno che possa realmente fregiarsi di questo nome, no Romano?
La situazione e' ridicola perfino vista dall'altra parte dell'oceano.

Riassumento.Fiducia inevitable, Sfiduacia pregressa e riconfermata.
«e... si deve pur andare in vacanza».

Apple!




Il solito test di ingresso ha stabilito che sono una Upper Intermediate. Se non fosse che sono in una scuola americana sarei contenta, ma non mi fido molto del loro metro di valutazione della lingua e sono sicura che in un college inglese sarei risultata piu' scarsa.
Ieri prima visita da VIctoria's Secrets, oggi MoMa.

Complicata, se ci sei batti un colpo!

Se vi state chiedendo quale sia il nesso logico con la foto sopra... sappiate che non c'e'! Semplicemente era troppo bella per non metterla. E soprattutto da quando uso i PC mi manca la mela.

Metro

All'ingresso della metropolitana ho trovato Metro, il quotidiano gratuito che da qualche anno viene distribuito anche nelle più importanti città italiane.
All'interno ho trovato una pubblicità particolare. Una foto con una panchina della metropolitana di legno, un treno che sta passando e, guardando meglio, una borsa blu nascosta sotto la panchina in primo piano. La scritta recita "IF YOU SEE SOMETHING, SAY SOMETHING." Messaggio quanto mai chiaro, preciso, efficiente. Per il paese che sta contando i giorni effettivi di guerra in Medio Oriente - questa mattina la CNN informava che siamo al 22esimo - è anche questo un modo per ricordare da dove vengono e da che parte stanno.

lunedì 31 luglio 2006

Dixit


"Poca coesione politica, liberalizzazioni difficili. Non vedo un reale sforzo di ridurre la spesa."
Chi osa pronunciare queste aspre parole da opposizione agguerrita al Governo? Forse un Berlusconi abbronzato dalla Sardegna, o il sempre tagliente Tremonti.
La dichiarazione riportata, insieme a molte altre frasi al vetriolo che tralascio fa parte di un'intervista molto critica con il governo rilasciata all'autorevole Wall Street Journal da Luca Cordero di Montezemolo.
Proprio lui? Proprio uno dei piu' convinti sostenitori del bisogno di cambiamento al timone del paese Italia? Chissa', forse qulcuno ora si appellera' alla traduzione e alla difficolta' di comprensione dell'imprenditore italiano. Sembra invece che abbia capito benissimo, con qualche mese di ritardo che non fanno certo di lui l'uomo illuiminta per il quale si spaccia.

Bentornata!

“Welcome back to the US” mi ha detto l’ufficiale della dogana al JFK. Ero stranamente silenziosa e gli ho detto solo un timido grazie, lui ci è rimasto un po’ male. Ora lo ringrazio di nuovo a distanza, perché ho “sentito” il bentornata da NY.
Appena arrivata nell’appartemento mi sono sentita disorientata e ho deciso di fare un giro per capire cosa ci fosse introno a me. E… Ho preso il mio Tall Coffe Frappuccino da Starbucks dietro l’angolo e ho cenato con il sushi di Whole Food, ho comprato delle pesche che fanno invidia alle nettarine di Romagna e una tanica da 5 litri di acqua del Maine. Non mi sono ancora applicata nello shopping, ma ho guardato bene cosa mi circondava. Saranno delle bellissime giornate.
Città favolosa, piena di vita, facilissimo perdersi. Anzi, credo che il mio imbattibile senso dell’orientamento andrà presto a farsi benedire.
E domani si inizia con le lezioni, al Metropolitan di Soho, Altro quartiere, altre scoperte. Con il mio Venti Coffe Light Frappuccino, Perché la mattina la inizio così!

giovedì 27 luglio 2006

Eccessiva attenzione

Museo Madame Tussaud di New York. E' stata esposta una bambina. Una bambina di cera. Questa:

E' la figlia di Angelina Jolie e Brad Pitt insieme alle statue del padre e della madre.

C'è chi commenta la particolare somiglianza tra la statua e la bambina; io preferisco riportare la notizia e non commentare. Vedi titolo.

Editoria quotidiana

Finalmente è diventato ufficiale quello che si sapeva ormai da tempo: La Repubblice ha superato Il Corrierone nel numero di lettori. Questo emerge dai dati diffusi oggi da Audipress 2006/I che cumulano i dati Autunno 2005 (tra il 19 settembre 2005 e il 31 dicembre 2005) con la Primavera 2006 ( tra il 13 marzo 2006 e il 18 giugno 2006).
La Repubblica 3.003.000; il Corriere della Sera 2.700.000. E l'outing politico di Mieli è complice di questo risultato, inutile ignorare questo elemento.

Aggiungo anche e con grande piacere che il quotidiano che ha fatto registrare la crescita maggiore nel periodo monitorato è Libero (+37,1%). E il suo trend positivo continua!

E se Silvio sfogliasse la Margherita?

Berlusconi è stato invitato alla festa nazionale della Margherita che si terrà il prossimo settembre. E questa è di per sè una notizia che merita una certa rilevanza. Se si aggiunge anche il commento del Cavalire che si è definito "tentato" dalla proposta, si apre un caso. Trasparlamentare.
Che si stia avviando la stagione del dialogo parlamentare? In questo caso ci aspetta un autunno rovente.

Scudetto 2005-2006 all'Inter

La Figc ha deciso: lo scudetto dello scorso campionato è assegnato di diritto all'Inter.
Non c'era proprio modo migliore per farli vincere dopo non so quanti anni. Forza interisti, via ai caroselli e alle bandiere alle finestre. Se ne avete il coraggio...

lunedì 24 luglio 2006

Diplomazia Creativa di Luca Telese

Signore e signori, è nato «il facilitatore»: miracoli della «neo-lingua» prodiana, grazie al nostro beneamato premier il vocabolario nazionale, nell'Italia «dei più buoni», si arricchisce di una nuova parola. Non è - come si potrebbe pensare a prima vista - il nome di un corso della Cepu, e non si tratta nemmeno di un potente lassativo, ma del sogno di un premier. Anzi di più: «il facilitatore» è nato, quando Romano Prodi, dovendo descrivere un ruolo che non esiste nell'attuale crisi internazionale (il suo), ha pensato bene di coniare un nuovo termine, cosa che nel nostro Paese, chissà perché, fa sempre un certo effetto.A Prodi infatti, non bastava più la parola «mediatore», perché, come dice lui stesso, «Un mediatore ha in mano termini e limiti circostanziati e un quadro di riferimento preciso nell'ambito di un mandato» (e lui non ha né l'uno né l'altro). Però, giustamente, non volendo essere da meno di Silvio Berlusconi, che si era conquistato la scena internazionale con la diplomazia dell'invito, con la saga dell'«amico Putin», con i grandi viaggi in America e cappello da cowboy, ecco che il premier dell'Ulivo si è inventato la diplomazia del «telefono amico»: lui non ha mandato, non ha termini, limiti o potenzialità, ma in ogni caso telefona. Telefona perché siamo il paese dei cellulari, perché «una telefonata allunga la vita», perché sembra di essere nel meraviglioso spot di Aldo Giovanni & Giacomo - un cult - quello in cui Aldo si inventa di aver avuto un bambino, riceve centomila chiamate, si dilunga sui particolari (peso, altezza, salute) per poi rivelare a Giovanni e Giacomo che il figlio non lo ha avuto, e che però - Mìiingghia! - le chiamate di congratulazioni gli ricaricano la scheda (Mitico). Ecco, nell'Italia dell'Ulivo, questa meravigliosa invenzione semantica, «il facilitatore», è la figura che mancava per mettere in campo la nostra nuova arte, la diplomazia del fantastico, quella per cui nessuno può ragionevolmente credere che Prodi abbia qualche remota possibilità di mettere d'accordo Olmert e Ahmadinejad. Non puoi farlo, certo, ma intanto ottieni l'effetto che la parola circola, che i giornali devono scriverci su (anche questo articolo, per esempio), che nei tiggì della sera la tua foto va in onda con i grandi della terra: pubblicità. Insomma, «l'avvicinatore» sta ai «mediatori» come il leggendario Gabriele Paolini (l'autoproclamato «profeta del condom») sta alla televisione, come la meravigliosa ministra Giovanna Melandri alla finale della coppa del Mondo: sono sempre «dietro» a una notizia di cui non sono protagonisti, ligi alla massima che se sei nell'inquadratura del servizio qualcuno potrebbe convincersi che eri anche nell'evento. Diceva il maestro Orson Welles: «Quando il titolo è grande, la notizia diventa subito importante». Purtroppo non sempre è così, e «l'avvicinatore» Romano Prodi talvolta sembra Nino Taranto-Achille Scorzella, il protagonista di un indimenticato classico in bianco e nero della commedia all'italiana, È arrivato l'accordatore. In quel film, Taranto recitava la parte di un povero diavolo affamato, che capitato per caso al pranzo di gala di una famiglia di ricconi, pur di mettersi a tavola, faceva credere di essere appunto «l'accordatore», l'atteso tecnico che doveva rimettere a posto le corde del pianoforte della giovane pulzella di casa (Sophia Loren). In quel film Achille Scorzella ne fa di tutti i colori, viene invitato a tavola per evitare che si resti in tredici, arriva a fingersi ambasciatore, ma succede di tutto, e lui non riesce a mangiare mai. Così, la cosa che ti viene in mente, quando soppesi la splendida leggerezza effimera di quella paroletta a cui Prodi affida i sogni di grandeur della diplomazia mortadellata, è che «il facilitatore» sia una sorta di beffa educativa: al nostro premier che si propone come lubrificante della grande politica mondiale, servirebbe davvero «un mediatore» serio, vecchia scuola, magari anonimo e con un nome incomprensibile (in questi ruoli sono fantastici gli svedesi e gli indiani) che lo aiutasse a trovare un accordo fra i falchi e le colombe della sua stessa coalizione, uno «Scorzella» che riuscisse a trovare l'impossibile quadra fra le intemperanze umorali e il sarcasmo nero di Massimo D'Alema da un lato, la rabbia radicale e le posizioni «senza se» e «senza ma» di Gino Strada dall'altro.Perché è chiaro che se mai «un facilitatore» riesce a mettere pace nell'Unione, il giorno dopo risolve anche la questione palestinese. E poi gli danno pure il Nobel. Mica «facile».

venerdì 21 luglio 2006

Testimonianza indiretta

Pubblico la lettera che ha scritto un ragazzo che conosco di origini libanesi.
Per riflettere.
Nel nostro paese ci siamo resi conto che stava succedendo qualcosa di grave solo da un paio di giorni. L'argomento principale degli organi di informazione televisiva, che sono i più seguiti, è stato troppo a lungo la testata data a Materazzi. Sull'argomento il Tg1 e Giorgino hanno anche avuto il coraggio di azzardare una serata di approfondimento. Sulla testata intendo, non certo sulla situazione del Medio Oriente.
Ora che siamo più consapevoli, o almeno si spera, cerchiamo di aprire bene gli occhi.



Ciao ragazzi,

Conoscete tutti le mie origini (libanesi) e le mie idee politiche (liberali di destra).

Sono pienamente d'accordo sul fatto che israele vuole anientare hamas e gli hezbollah, ma che lo faccia in maniera MIRATA, UMANA e rispettosa nei confronti dell'indifesa popolazione Libanese.
Libanesi, i quali hanno solo una colpa: quella di aver avuto troppo poco tempo a disposizione per rinforzare un'esercito pronto per cacciare gli hezbollah e continuare un futuro di pace con israele.

Nota Informativa: Il Libano dispone di un esercito assolutamente pacifico composto da poco piu di 1000 soldati muniti solamente di fucili, senza nessun mezzo pesante, marina o aviazione.
Inoltre l'esercito libanese ha dato e continua a dare CARTA BIANCA a israele sul da farsi, consapevole che il terrorismo è il cancro del mondo arabo.

Da parte mia, non sopporto il fatto che una parte del mondo politico possa solamente giustificare l'attacco, ripeto giusto da parte mia, d'israele e allo stesso tempo IGNORI completamente questo: CRIMINE UMANO nei confronti della popolazione libanese.

Vi informo inoltre per chi gia non lo sapesse, che ieri sono riuscito tramite l'unità di crisi di roma e l'ambasciata italiana a prenotare il rientro di mio PAPA' e sua moglie sulla nave militare italiana pronta per l'ultima evaquazione italiana da beirut per domani mattina.

Disastro mondiale

Ho rotto un filino dorato lungo un centimetro. Ho rotto uno dei 7 filini dorati della presa Fasweb del mio iBook. Ho rotto il filino della connessione Internet. Ho rotto il mio mondo.
Sono abituata navigare tutto il giorno, in particolare tengo sempre aperti i siti di iformazione che si aggiornano in tempo reale come IlCorriere e ora, senza Internet mi sento una donna a metà.
Vago come un'anima in pena per Milano.
Stamattina ho tentato un approccio al WiFi nel giardino in via Molino delle Armi. Fallito. Connessione totalmente assente. Oggi pomeriggio andrò al Volo, che, teoricamente, dovrebbe garantirmi il servizio wireless con in più il confort e l'aria condizionata che mancavano al parco. Nel frattempo mi rilasso con i computer che Mamma Bocconi gentilmente mi fa utilizzare, ma è una magra consolazioe. Perchè io sono Mac dentro e i Pc proprio non li digerisco.
Inoltre ho il sospetto che non sarà così facile oggiunstare quel microscopico filino dorato. E soffro. DIsperata.

Andrea's version imperdibile

Freniamoli, frenateli, facciamo qualcosa, perché l’intenzione è buona ma lasciati da soli rischiano di prendere una brutta china. Parliamo a ragion veduta, ne sappiamo qualcosa, noi, dell’elogio dell’Impuro. E’ che ieri Repubblica faceva impressione. Il tempio dell’etica, della superiorità morale, della coscienza, della coerenza senza se e senza ma, che trasudava realismo. Massimo Giannini: “I Caruso e i Cannavò, i Bugio e i Regolo, le anime belle che vivono di puri principi e di assolute certezze, applicano la loro consueta logica rovesciata”. Claudia Fusani a Paolo Cacciari: “Si è dimesso per un problema etico e di coscienza? La politica non sempre ha queste priorità”. Michele Serra: “Che cosa è peggio? Deludere se stessi, macchiare la propria immacolata concezione della politica, o mettere nei pasticci una maggioranza? In politica tra l’altro, come nella vita, ‘purezza’ è un concetto fortemente sospettabile di razzismo. Meglio impuri”. Minchia, se siamo d’accordo. Ma andateci piano. Vogliamo tutti insieme, come secondo passo, limitarci alla fondazione del circolo: “Lo zozzo giustifica i mezzi?”.

In ritardo

Sono in ritardo ma lo segnalo comunque. Non sarà andato a ruba.

Poveri ma ricchi
Comprate oggi il Foglio, in omaggio c'è il libro di Filippo Facci sulla favola del grande declino italiano. Una balla elettorale che ha funzionato, come quella che Moggi taroccava i campionati.
20 luglio

ragazze belle - brutte

La mia teoria è questa: le ragazze belle hanno un sacco di opportunità in più. Molte di più rispetto anche ai ragazzi belli. Piacciono a molti più uomini, non sanno cosa significhi sentirsi trasparenti, sicuramente se una sera escono con le amiche e vanno in qualche locale riceveranno come minimo qualche complimento o qualche sguardo eloquente, saranno notate in un gruppo di sconosciuti, ci sarà qualcuno che chiederà di loro e si darà da fare per avere il loro numero.
Una ragazza brutta passera’ un sacco di tempo in piu’ nel decidere cosa mettersi per tentare di nascondere i suoi difetti, salvo poi non venire nemmeno degnata di uno sguardo quando vicino a lei ci sarà qualche esemplare di ragazza bella.
Le belle avranno molta più sicurezza in se stesse, si sentiranno importanti e per questo avranno molta meno paura di affrontare la vita. Una ragazza bella si può vestire come vuole, se si veste di merda starà comunque bene, anzi sarà un tipo originale, mentre se una ragazza brutta azzarda un po’ di più sarà subito orribilmente criticata, sicuramente dalle altre ragazze.
Una ragazza bella avrà l’imbarazzo della scelta quando vorrà stare con qualcuno, può tranquillamente sbeffeggiare chi non le piace, una ragazza brutta nelle rare occasioni in cui viene notata deve stare attenta a non buttare via niente, non può permettersi di essere troppo esigente.
Nel lavoro, chi credete assumeranno a parità di qualifica tra una brutta e una bella? Per qualsiasi lavoro. A meno che il datore di lavoro non sia una donna invidiosa.
Una ragazza bella anche se ha un carattere terribile o è antipatica almeno all’inizio sarà sicuramente accettata per il suo aspetto, una brutta no, dovrà darsi da fare molto di più.
Lo so che sembra una teoria da zitella acida, ma mi sto sempre più convincendo che sia davvero così. Certo, ci sono anche altre doti che contano indubbiamente, e in molte situazioni la bellezza al massimo può essere un buon biglietto da visita, che però va poi integrato con qualcos’altro, quello che mi fa incazzare è quanto conta questo biglietto da visita, quando ci si perde a non averlo, quanto diventiamo matte nel cercare di conquistarlo. Gli uomini non sono così, a loro interessano di più altre cose. Quante donne bellissime stanno con uomini brutti? Tantissime, e non tutte solo per i soldi, o altro. E quanti uomini belli stanno con donne brutte? Così sul momento non me ne viene in mente neanche uno, ma sicuramente molto molti meno. E’ proprio che noi donne abbiamo un modo diverso di esplorare il sesso opposto secondo me. Vabbe’, per ora le cattiverie sono finite.

mercoledì 19 luglio 2006

Polito al Foglio

Antonio Politi su Il Foglio di ieri



Che cosa dovrebbe fare Israele? Tolti gli antisemiti, che pure ce ne sono tanti, tutti a sinistra ripetono che “ha il diritto di difendersi”, ma la reazione è “sproporzionata” (è addirittura “squilibrata” per Putin, che evidentemente si ispira al modello di equilibrio da lui stabilito in Cecenia). Va bene, discutiamo di questo: Israele ha il diritto di difendersi ma dovrebbe farlo in altro modo.

Quale? Gli attacchi e i rapimenti di soldati che hanno scatenato questa crisi sono partiti da Gaza e dal sud del Libano. Si tratta dei due fiori all’occhiello della politica dei “ritiri unilaterali” di Israele. Dal Libano si ritirò Barak nel 2000, da Gaza Sharon nel 2005 (leggete bene, voi cui hanno detto che Sharon è un criminale: “da Gaza Sharon nel 2005”, ndr).

Prima di questi ritiri Israele si difendeva occupando militarmente quelle terre. Non mi pare che gradissimo molto neanche quell’altro modo di difendersi. Due generali diventati premier ebbero coraggio, e se ne andarono. Si ritirarono dietro confini non fissati unilateralmente, ma riconosciuti dall’Onu.

Andando via dal Libano ottemperarono a una risoluzione delle Nazioni Unite che, allo stesso temo, imponeva lo smantellamento della milizia armata Hezbollah.

Si sa che la sinistra europea si inchina sempre alle decisioni dell’Onu, ma non risulta che si sia battuta molto per il rispetto di quella. Così Hezbollah, nato come un movimento di resistenza contro l’occupazione straniera, si è trasformato in un esercito di aggressione, in grado di reggere una guerra simmetrica con Israele grazie alle armi iraniane e siriane.

Che dici, Giordano, vogliamo mandare i Caschi blu a disarmarli?

La sovranità del Libano è una barzelletta, poiché la sua frontiera è affidata a un esercito privato di fanatici. Ed è sensazionale che nella sinistra italiana, pronta a scattare a ogni ingerenza politica del Papa, si possa provare simpatia per una cosa che si chiama il “partito di Dio” (per favore, lo dico soprattutto ai laicisti: rileggetevi questi quattro righi 100 volte, grazie, ndr).

Dunque Israele ha il diritto di difendersi, ma non così. Come allora? Le alternative sono varie.

La prima è quella che propugna la destra israeliana: non ritirandosi, e magari rioccupando. Ricordo alla sinistra italiana che la politica del ritiro unilaterale ha distrutto nelle urne la destra israeliana, lasciando Netanyahu con dodici miserabili seggi alla Knesset, e dando vita a una coalizione composta da Kadima, il partito fratello dei Dl di Rutelli, e dal Labour, il partito fratello dei Ds di Fassino. Ricordo alla sinistra italiana che il ministro della difesa di Israele, che comanda le operazioni militari, siede nell’Internazionale socialista. Una possibile alternativa all’attacco al Libano è dunque la sconfitta della Kadima dei ritiri e il ritorno al Likud delle occupazioni. E’ questo che volete? Convincere gli israeliani che ritirarsi è stato un tragico errore?

Oppure c’è un’altra alternativa. Tutti riconoscono che Hamas e Hezbollah operano con l’assistenza e talvolta con la guida di Damasco e Teheran. Israele potrebbe difendersi con rappresaglie in Siria e in Iran. Sarebbe più proporzionato?

Oppure c’è ancora una terza alternativa: dare la caccia ai capi del terrore, risparmiando i civili. Omicidi mirati? Mossad scatenato? Estraordinary renditions dei terroristi in ogni angolo del medio oriente? Chiediamo al Sismi di dare una mano? (bene, bravo, bis. Da standing ovation!, ndr).

Ma no, risponderebbero i teorici del diritto di difendersi altrimenti: l’altro modo è la pace con i palestinesi, due popoli due stati. Solo la chiusura definitiva della ferita può eliminare il male. Giusto. E perché, Israele non ci ha forse provato? Non ci ha provato con Rabin prima e con Barak poi? Non ha firmato a Oslo? E qual è il governo che oggi non riconosce quegli accordi, quello di Gerusalemme o quello di Hamas? (anche qui standing ovation!, ndr).

Se però si escludono tutti questi modi alternativi di difendersi, resta solo una possibilità logica: e cioè che Israele non abbia in realtà il diritto di difendersi perché la sua stessa esistenza è un’offesa, perché quella terra non era degli ebrei ed è stata rubata a un popolo che, finché Israele non è nata, non sapeva neanche di essere una nazione, non aveva uno stato e nemmeno lo rivendicava (rileggete bene per favore, ndr).

Lo stato di Israele è una “realtà oggettiva disegnata col compasso”, come scrive Scalfari, ma fonte di così tante noie e fastidi per noi europei, e di così tante sofferenze per i suoi nemici. I quali, almeno, hanno nei loro cuori la speranza. Essi possono dire ai figli: non sarà adesso, non sarà tra una generazione, ma prima o poi li butteremo a mare, perché noi saremo sempre di più e loro sempre di meno.

Un israeliano di Haifa questa speranza ai figli non può darla. Può solo dir loro: continuate a difendervi, anche se la vostra capacità di farlo, la nostra deterrenza, diminuisce giorno dopo giorno, a ogni nuovo razzo Fajr che arriva da Teheran, a ogni nuovo missile Silkworm cinese, a ogni passo in avanti verso la bomba degli ayatollah. Non vorrei proprio essere un padre di Israele.

martedì 18 luglio 2006

I'LL CRY FOR YOU - EUROPE

Venerdi'.. vedi cosa cantero'


Never deamed that I could fall
But something's come over me
Now I'm sitting staring at the wall
Afraid for my sanity, yeah
The sound of your voice
The touch of your skin
Is haunting me, haunting me
I still try to come to my senses
But it's too late now
So I'm taking my chances
I wanna give you my heart
Give you my soul
I wanna lay in your arms
Never let go
Don't wanna live my life without you
But I know when you're gone
Like a fire needs a spark
Like a fool in the dark
Honey, I'll cry for you
Wondering why I'm running scared
From what I believe in
I know that love is just another word
To say what I'm feeling
For once in my life
The future is mine
It's calling me, calling me
I've been searching so long for an answer
But it's too late now
So I'm taking my chances
I wanna give you my heart
Give you my soul
I wanna lay in your arms
Never let go
Don't wanna live my life without you
But I know when you're gone
Like a fire needs a spark
Like a fool in the dark
Honey, I'll cry for you
I wanna give you my heart
Cry for you
I wanna lay in your arms
Cry for you
I wanna give you my heart
Cry for you
I wanna lay in your arms
Honey, I'll cry for you now

I don't agree with him

Il causus belli è questo articolo di Facci, pubblicato domenica.
[...]Il secondo italiano è Renato Farina, vicedirettore di Libero che ha collaborato coi servizi segreti, ha incassato denaro, ha contravvenuto alla legge e alla deontologia, ha coinvolto un ignaro cronista di Libero, ha lasciato nondimeno ignaro anche il direttore del suo giornale. Il mio pensiero su tutto questo lo tengo per me. L’autodifesa di Farina ha contemplato tuttavia una sua militanza “dalla parte dell’Occidente crociato ed ebreo” all’interno di una supposta quarta guerra mondiale, e con essa, dunque, una logica che stava meramente a dire: c’è una guerra, ero un soldato. Ed è questo, dato il suo comportamento dopo esser stato scoperto, che mi appare imperdonabile.
Un soldato non si cosparge il capo di cenere, non invoca pietà e perdono, non mischia il personale e il politico, non si ridicolizza poco dignitosamente nel tentativo di suscitare un po’ di pena nel suo velleitarismo eroico. Un soldato conosce i rischi che corre, sa che al mulino ci s’infarina, precipita sino in fondo al suo ruolo, si mette sull’attenti davanti alla corte marziale, non versa una sola lacrima e tantomeno ne versa tremila. Quindi in piedi, maresciallo Farina.

Ma del resto da un Contraltare cosa altro avrei potuto aspettarmi?

La serietà al governo 8

Dichiarazioni, smentite, ratifiche.
Se le trasferte al di fuori del territorio italiano sono così difficili per il Pres del Cons, gli consigliamo vivamente di rimanere ancorato alla dotta Bologna il più possibile. Perchè non ci piace fare queste figuracce davanti a tutti. A livello internazionale infatti quell'indiscrezione di «fonti diplomatiche italiane» su Ahmadinejad mediatore tra Israele e i suoi mortali nemici aveva creato qualche sconcerto.
Come se non bastasse la sua facciotta a far intuire con chi abbiamo a che fare.
RIASSUNTINO -con parole sue-
«Ho letto - dichiara in conferenza stampa - che avrei chiesto la mediazione dell'Iran. Non so come sia nata questa idiozia, ma non ho mai fatto mediazioni con nessuno». E spiega, a beneficio dei presenti, che per quanto lo riguarda, con la sua girandola di telefonate tra Damasco e Beirut, Teheran e Gerusalemme lui ha solo «cercato di facilitare i contatti» tra le parti. All'iraniano Larijani, spiega, si è limitato a riferire le condizioni dettate da Olmert «sull'urgenza di rilasciare i prigionieri israeliani e su quella che gli Hezbollah armati lascino il sud del Libano e non lancino più razzi verso Israele». E «guarda caso», sottolinea, sono proprio «le condizioni uscite pubblicamente», e riprese anche nel documento finale del G8. E conclude: «Un mediatore ha in mano termini e limiti circostanziati e un quadro di riferimento preciso nell'ambito di un mandato. Cosa che io assolutamente non ho».
A quando il prossimo vertice internazionale?

Bancarelle estive

Andrea Vitali, scrittore e medico di Bellano, vince il Premio Bancarella 2006 col romanzo " La figlia del podestà" (Garzanti). Ha battuto Pietrangelo Buttafuoco " Le uova del drago" (Mondadori), Massimo Carlotto e Marco Videtta autori di " Nordest" (e/o).
Io mi permetto di segnalare "Un amore di zitella", sempre di Vitali, romazo breve ma di piacevole lettura, delicato ed elegante: insomma perfetto nelle sere estive.

lunedì 17 luglio 2006

Sì, è lei!


Finalmente una notizia tra il serio e il faceto, una scherzosa notizia estiva. Un elicottero dei marines è precipitato da bassa quota perchè l'equipaggio ha tentato di avvicinarsi troppo al set dove la bella e bionda Kate Hudson, figlia della più celebre Goldie Hawn, stava girando una scena seminuda.
Orogliosa della bella e brava Kate, mi ritengo particolarmente felice anche per tutto quello che rappresenta questa ragazza: bellezza acqua e sapone -sul serio, non solo perchè è scritto sui giornali- fisico filiforme opposto alle curve chirurgiche che ogni giorno ci vengono propinate e nessun ritocco chirurgino, neppure piccino.
Insomma, i marines hanno proprio buon gusto!

La serietà al governo 7

da Il Giornale di oggi
Un documento del G8 chiede che cessino gli attacchi contro Israele, ma Romano Prodi fa fare una gaffe mondiale all'Italia: il premier ha chiesto all'Iran di fare da mediatore con gli hezbollah libanesi, dimenticando che proprio Teheran alimenta l'odio contro lo Stato ebraico. E gli hezbollah ieri hanno centrato Haifa con i loro missili.

Urge un corso accelerato di diritto internazionale e di storia contemporanea. Ma non stiamo parlando di un Professore?

domenica 16 luglio 2006

Nella buona e nella cattiva sorte...


Appena tornata da un week end intenso. Per il numero di chilometri percorsi, anche se in treno, per le emozioni provate, a volte troppe.
E così Sibilla si è sposata, io mi sono riappacificata e ho mantenuto intatto il candore latteo della mia pelle.
Matrimonio da favola, attorniata dalle persone che più la amano ma anche illustri "infiltrati con invito", vicine di casa, amanti di vario genere.
Ora gli sposi si deletteranno in un viaggio di nozze da sogno, lungo un mese. Io rimango a Milano a sognare i tropici e contare i giorni che mancano alla partenza per NY.

venerdì 14 luglio 2006

Sarà Suri?

Su giornali, riviste femminili, tabloid, siti internet impazza la caccia alla filia di Tom Cruise. E' nata, non è nata, perchè non è stata ancora fatta vedere, neppure agli amici più intimi. Queste le domande. Al momento nessuna risposta.
Una certezza io però ce l'ho. E' estate. Il bisogno di riempire le cronache e far chiacchierare sotto l'ombrellone raggiunge livelli imbarazzanti.

E veto sia

NEW YORK - Per la prima volta in due anni gli Stati Uniti hanno fatto ricorso all'arma del veto al Consiglio di sicurezza per fermare una risoluzione sul Medio Oriente che suonava come una critica alle scelte di Israele, nella fattispecie su Gaza. Ciò è avvenuto poco dopo che, in una situazione sempre più incandescente, il segretario generale Kofi Annan ha annunciato un tentativo di mediazione dell'Onu.

mercoledì 12 luglio 2006

Pensieri e parole

Hai presente quei litigi stupidi che nascono per un'inezia e si trasformano in questioni di principio? Hai presente quei momenti in cui si litiga per nulla, ma si continua a rimanere irati per non tornare indietro? Hai presente quelle piccole distrazioni che fanno crollare i rapporti più instabili?


Se hai risposto di tre volte si, sei la collega alla quale mi riferisco. O qualcuno a cui è capitata una situazione analoga.

Ora è il momento di dire: "Ognuno è responabile delle proprie azioni". Perchè, nonostante il bene che ti voglio, ho la più ferma intenzione di rimanere in questo limbo perenne, congelare la situazione e un giorno dovermi chiedere perchè abbiamo smesso di parlarci, senza trovare una soluzione. Ne sono talmente convinta da sopportare il dolore che mi provoca. Sicura al punto di dovermelo ricordare più volte al giorno. Allora mi chiedo chi ha iniziato, chi sta sbagliando, se posso far tornare indietro le cose... E capisco di essere la IperSentimentale di sempre, quella che instaura un legame affettivo anche alle penne che usa e che confida sempre troppo nelle persone. Quella che -nel bene e nel male- ama i rapporti conflittuali e se si affeziona lo fa con tutta se stessa. Quella che ha paura di incontrarti in corridoio per vedere quello sguardo di ghiaccio. Quella che sta chiusa in camera per illudersi che non si siano problemi. Quella che vorrebbe salutarti domani quando partirai.

Milano, 11 luglio 2006



Io c'ero. Una dei 60mila fans, la più inadeguata perchè ero totalmente ignara di cosa cantassero, chi fossero, cosa rappresentassero.
Dopo 2 ore di musica favolosa - che nemmeno gli Oasis dei tempi migliori - ho capito di aver partecipato ad un'adunata storica, un concerto magico. E mi è venuta voglia di ascoltarli ancora!

Piccole fan crescono.

martedì 11 luglio 2006

Istruzioni per piangere

“Lasciando da parte le motivazioni, atteniamoci unicamente al corretto modo di piangere, intendendo per questo un pianto che non sconfini nelle urla e tanto meno in un insulto al sorriso con la sua parallela e goffa somiglianza. Il pianto medio o ordinario consiste in una completa contrazione della faccia e in un suono spasmodico accompagnato da lacrime e da moccio, quest’ultimo nella fase finale, perché il pianto termina nel momento in cui ci si soffia energicamente il naso. Per piangere occorre fissare l’immaginazione su se stessi, e se questo risultasse impossibile perché è stata contratta l’abitudine di credere nel mondo esteriore, si ponga mente a un’anatra ricoperta di formiche o a quei golfi dello stretto di Magellano ove niun penetra giammai. Una volta arrivato il pianto, ci si copra con dignità il volto usando entrambe le mani con la palma in dentro. I bambini piangeranno con la manica della giacchetta sulla faccia, e preferibilmente in un angolo della stanza.

Durata media del pianto: tre minuti. ”

[Julio Cortazar]

lunedì 10 luglio 2006

Per favore

ora lasciate sventolare il tricolore senza scadenza. lasciatelo perchè rappresenta l'Italia sempre, non solo "il giorno dopo".

sabato 8 luglio 2006

http://dontdatehimgirl.com/

La mia idea si è concretizzata! Peccato che i risultati, come previsto da Complicata, non sono positivi.

Tacco-Punta-Tacco


Leggo la seguente notizia. "Una nuova specialità sportiva: si è corsa nella Piazza Rossa di Mosca la 100 metri sui tacchi alti. Un centinaio di donne si sono cimentate nella gara: in palio per la prima a tagliare il traguardo 100mila rubli (3700 dollari)"
Potrei mai non commentarla, mi chiedo. Certo che no!
Sono una malata di tacchi: più alti sono, più felice mi fanno. 9, 10, 12, 13 centimetri di verticale pura lussuria. E non oltre per motivi di fisica, perchè il tacco è un triangolo e non si può rischiare troppo sull'ipotenusa. Ma dove non arriva il tacco stiletto, supplisce la zeppa, non altrettanto goduiriosa ma di sicuro uguale effetto. Quindi è certo che avrei partecipato alla corsa di Mosca, anzi vorrei fosse riproposta a Milano. Saremmo in tante, tutte convinte devote della stessa religione. Chi ci offre uno spazio?

L'amore sia con te

vorrei avere te

questo e' secondo me uno degli inni d'amore piu' belli mai scritti:

Quando tu fra 1000 anni non sarai più così bella
e quando io con tutti i sogni me ne andrò su un'altra stella
se per due innamorati come noi un'altra vita c'è
L'amore sia con te l'amore sia con te e non ti lasci mai sola.
Quando tu fra due minuti aprirai ancora gli occhi
e vedrai due sconosciuti quei due ladri dei miei occhi
quando andrò a lavorare porterò in bocca il tuo caffè
con tutta la poesia che in un amore c'è
e di chiunque sia l'amore sia con te.
Ho messo le radici là sotto casa tua
e finché c'era la tua luce non andavo via
e quanti ne ho spiati di baci dell'addio
come una sentinella infreddolita c'ero io nella tua vita
E quando tu fra 1000 anni morirai di un altro amore
quando tu che adesso dormi dormirai su un altro cuore
quando tu cadrai da un sogno e quando tu bisogno avrai di me
l'amore sia con te l'amore sia con te l'amore sia con te e non ti lasci mai.
Perché l'amore è il pane e in questa carestia
c'è gente che ne ha fame e gente che lo butta via
voglio il tuo amore per tutta la vita
e la vita che voglio è una vita d'amore con te
voglio vederti felice e smarrita
voglio vederti negli occhi la voglia
di essere donna e di tessere un figlio per me
per sempre l'amore sia con te l'amore sia con te l
'amore sia con te e non ti lasci mai

venerdì 7 luglio 2006

I care


Non tiferò Italia per poter dire senza vergogna "Forza Italia", non tiferò Italia per quel +1,3% punti di Pil che sono stati calcolati in caso di vittoria al mondiale, non tiferò Italia per spirito patriottico.
Tiferò Italia perchè vorrei veramente tu fossi il terzo radiocronista nella storia della Rai a poter dire "CAMPIONI DEL MONDO" e so che lo faresti con una gioia sconfinata, così appassionata da farti sbilanciare su un "Italia, forza!". Tiferò Italia perchè tengo a te e ogni tuo piccolo traguardo è come se fosse un po' mio.

LiberodiLunedì

Lunedì 10 luglio Libero sarà in edicola, edizione straordinaria post mondiale.

Mi sento molto vicina alla redazione che, abituata com'è a far vacanza, dovrà trattenersi in viale Majno anche la domenica. I miei pensieri sono soprattutto rivolti a Qualcuno che sarebbe dovuto pertire per le vacanze ed è stato richiamato all'ordine da Feltri.

Tutto questo per dire: lunedì prossimo si compra Libero!

martedì 4 luglio 2006

Non sparate sul farmacista

Di Filippo Facci
Anzitutto ci sono farmacie che sono già simili a supermercati: vendono scarpe, cosmetica, cibi per cani e gatti, spaghetti precotti, occhiali da sole, soprattutto tonnellate di cosiddetti farmaci che sono blandi nell'effetto se non truffaldini nella sostanza: basti l'esempio dei dimagranti, e su questo vedasi le sentenze dell'Autorità Garante della Concorrenza circa le schifezze che arricchiscono i farmacisti meno scrupolosi. In secondo luogo va detto che i farmaci da banco che si vorrebbero appunto vendere anche al supermercato (con poche eccezioni, tipo analgesici e antidolorifici come Aspirina o Aulin) proprio perché relativamente blandi sono scarsamente necessari a chi li assume: da una parte dunque non s'intuisce l'urgenza sociale di una loro vendita capillare (se la sera stai male per davvero chiami il medico o il Pronto soccorso, non vai all'Autogrill a cercare un'Aspirina) mentre d'altra parte è garantito che si aprirebbe la strada a un consumismo farmaceutico all'americana laddove anche i bambini prendono pillole come caramelle.
Sicché, posto che la liberalizzazione dei farmaci da banco è un fenomeno comunque irreversibile (mettiamoci il fegato in pace) ricordiamo almeno un dato: col pur perfettibile sistema delle farmacie, da noi, la mortalità legata alla cattiva assunzione di medicinali è quattro volte inferiore che oltreoceano. Meditare.

sabato 1 luglio 2006

Much Ado About Nothing

Ho visto un servizo in tv dove si parlava del mondo dei transgender. Dichiarazione di guadagno medio giornaliero di un trans a Milano: tra i 500 e i 1000 euro.

E per la prima volta ho provato l'invidia del pene.

venerdì 30 giugno 2006

La serietà al governo 6

E questa volta per dimostrarlo ricorro all'editoriale di Giannini pubblicato oggi su Repubblica.

«Niente birra e panini al numero 10 di Downing Street», diceva Margaret Thatcher nell´84, per respingere il sindacato di Arthur Scargill che chiedeva udienza al governo sui tagli selvaggi nell´industria mineraria. Era un segno di forza: la Lady di Ferro era padrona della Gran Bretagna, i Tories spopolavano a Westminster, il New Labour di Blair sarebbe nato 10 anni dopo. «È un giorno storico, riparte la concertazione», dice oggi Romano Prodi, dopo aver ricevuto a Palazzo Chigi sindacati e Confindustria per discutere di manovra e Documento di programmazione. È un segno di debolezza: il Professore guida l´Italia con un´esile maggioranza, è già esposto al rischio del fuoco amico sulla politica estera, e con una base parlamentare instabile non si può permettere il lusso di rinunciare al consenso delle parti sociali.
Questa fragilità del centrosinistra spiega la scelta apparentemente «minimalista» compiuta dal governo sulla finanza pubblica. La manovra aggiuntiva che dovrebbe essere approvata già oggi in Consiglio dei ministri si riduce a 7 miliardi di euro, si concentra sulle entrate e sul solo recupero dell´evasione fiscale. Niente tagli alle uscite, nessun intervento sui capitoli più sensibili della spesa. Di pensioni e sanità, di salari nella pubblica amministrazione e di trasferimenti alle imprese si accennerà genericamente nel Dpef che sarà varato il 7 luglio, e si parlerà concretamente solo nella Legge Finanziaria di settembre. Un´opzione light, che sembra improntata al puro galleggiamento balneare.

Tutto il resto è noia

Il lancio del Discovery è imminente e anche il mio appartamento sta per vivere mesi concitati tra ritorni e partenze. Sara in ritorno da Londra, Marinella in partenza per Parigi, Mariangela per un nuovo appartamento con sua sorella. Della vecchia guardia rimane solo Lillina a difendere la postazione. Io non so ancora quale sarà il mio destino, per il momento assisto divertita a questo valzer di passaggi. Per rimanerci male ho ancora tanto tempo.


Come eravamo.

mercoledì 28 giugno 2006

Marc Lazar

"Da due mesi e mezzo, il centrosinistra oscilla tra soddisfazione e inquietudine."

Dichiarazione chiara, concisa e azzeccata!

Caterina Zangrando

martedì 27 giugno 2006

Mi sfugge il concetto del materasso

Così, come se niente fosse, una coinquilina si affaccia alla mia finestra e, scopa in mano, vuole giustamente sapere perchè abbiamo un materasso sul balcone. Vorrei risponderle, vorrei dirle "bella domanda!" ma non riesco a fare altro che ridere. Perchè è vero, terribilmente vero. Abbiamo un materasso sul balcone. Un materasso nudo, esposto al 3 piano di un abitazione, in posizione verticale. Un materasso senza senso. E a lei sfugge il concetto. Perchè non c'è concetto. Il materasso dovrebbe stare in una camera, magari in una struttura idonea o anche sul pavimento stile accampamento, ma sul balcone no.
Mai domanda fu più intelligente: anche a me sfugge il concetto del materasso.

It's like ten thousand spoons when all you need is a knife

Domanda ripetuta da tutti gli inviati a Kaiserlautern "Francè, hai pensato "mo je faccio er cucchiaio?", Francè a cosa pensavi prima di tirare?"
Gli occhi blu del giovane capitano della Roma sono stati per alcuni secondi i protagonisti assoluti del destino di una nazione. Occhi che hanno fatto centro.
Il proprietario è il Francesco d'Italia oggi, il mito indiscusso osannato sulla giornali, ma è anche qualcosa in più. Un ragazzo sicuramente molto dotato in ambito calcistico, ma dotato anche di una normalità spiazzante dal punto di vista umano: pensa a suo figlio, dedica a lui la vittoria. E non lo fa per dovere di cronaca e di servizio come molto, lo fa perchè ci crede.
A noi non interessa se ha fatto il cucchiaio o no, a noi basta questa normalità.

domenica 25 giugno 2006

Senza motivo, una domenica mattina

io ti voglio quanto ti voglio
e non posso fare a meno
di te di ieri
dei tuoi grandi occhi chiari
sei ancora quella che eri o no?

Se Lei ti bruciava i libri, forse c'era un perchè...

sabato 24 giugno 2006

La serietà al governo 5

Per fortuna ci sono le agenzie di stampa che diffondono le informazioni!
L´Adnkronos segnala le più importanti riforme approvate dal Governo di centrosinistra, al momento la loro applicabilità riugurda solo il Senato, ma per il futuro chi può dirlo.
La prima è stata varata al bar, dove il caffè schiumato e spruzzato di cacao, fino alla scorsa legislatura chiamato comunemente «marocchino», nel timore che quel nome suonasse offensivo è stato ribattezzato «moretto». Provvisoriamente, si capisce, perché prima o poi salterà fuori qualcuno che solleverà la questione razziale applicata alla caffetteria.
La seconda riforma riguarda invece il ristorante. Da quando si è insediato il governo Prodi, gli spaghetti con pomodoro, olive, capperi e prezzemolo non vengono più chiamati, sul menù, «alla puttanesca» ma «alla gentildonna». Però non è chiaro se è stata promossa di rango la vecchia figura sociale alla quale la tradizione popolare ha legato questa saporita ricetta, o se invece ci troviamo di fronte all´esproprio puritano di una paternità (o meglio: maternità) gastronomica.
L'unica certezza è se sono queste le grandi riforme che erano state promesse, possiamo ritenerci soddisfatti e satolli.

Caldo, caldo e ancora caldo

Fa caldo. Dato di fatto indiscutibile e inconfutabile, soprattutto a Milano. La protezione civile è allertata, gli anziani pure: si sa che non è consigliabile uscire nelle ore più calde, bere spesso, bla bla bla...
A che pro? Il caldo c'è e rimane, rimarrà. Il sole rimmarrà pure quello e anche l'afa.
L'unica speranza sono i condizionatori e i ventilatori.

giovedì 22 giugno 2006

Sport senza etica ?

In questi ultimi anni ne abbiano lette di notizie assurde sul mondo del calcio, una su tutte lo scandalo a sfondo sessuale che colpì la Juventus e che vedeva i giocatori coi volti nei gironi infernali della prostituzione di lusso.
Poi è scoppiata la stagione delle intercettazioni e ci siamo ritrovati i giovani sportivi nelle vesti di scommettitori folli e gli arbitri impegnati in conversazioni poco ortodosse.
Ora è giunto il momento delle accuse formali, i deferimenti, gli illeciti...
E dovrebbe essere il gioco più bello del mondo?
Di sicuro è l'unico ancora capace di farci cantare l'inno, sentirci talmente italiani da appendere la bandiera al balcone. Più del 25 aprile, più del 2 guigno, più di qualsiasi appello al Sacro Testo della Costituzione.
Nel bene e nel male siamo italiani.

La serietà al governo 4

Ma il tanto sbandierato successo della missione prodiana a Mosca per le questioni energetiche è buono o no per l'Italia?
Dopo le cronache festanti dei giornalisti al seguito di Prodi per il suo incontro con Wladimir Putin, oggi il prodiano Alberto Clò, consigliere indipendente dell'Eni, in un'intervista al Riformista prova a fare luce sui "facili e ingiustificati entusiasmi". E dichiara: "E' evidente che la Russia sta mettendo i singoli paesi in competizione tra di loro, minacciando di preferire il mercato americano o quello asiatico". Sulla possibilità che Gazprom possa entrare nella distribuzione italiana, così come concordato da Prodi e Putin, Clò dice: "Consente ai russi di controllare tutta la catena, dall'estrazione al consumo delle famiglie e delle imprese, regala ai russi un potere enorme". Chicca finale su chi potrebbero essere i partner del colosso russo nel nostro Paese. "In questi mesi sui giornali ne ho visto circolare qualcuno. Uno fra i tanti, un certo signor Mentasti. Le ricorda qualcosa?".
Qualcuno spieghi a Prodi che ha regalato il mercato energetico italiano ai russi (e all'amico del Cavaliere).

mercoledì 21 giugno 2006

Finalmente tu

Cadono dall'orologio i battiti e non finiscono
Mi dividono da quegli immensi attimi
Rinchiusi nelle braccia tue
Corrono manovre incomprensibili che poi si perdono
Nel telefono quegli occhi tuoi invisibili
Ancora più distante tu
Ma tu dove sei
Ogni giorno più difficile
Il tempo senza te
Ma tu tornerai
Io posso già distinguere
Più vicini ormai io sento i passi tuoi
E poi finalmente tu
Tirar tardi sotto casa
E di corsa sulle scale insieme a te
Un minuto ancora e poi
Uno sguardo tra di noi
Voglio guardare addormentarsi gli occhi tuoi
Corrono dell'orologio i battiti che mi riportano
Per un attimo a ricordare i fremiti
Irraggiungibile realtà
Ma tu dove sei
Ogni giorno più difficile
Il tempo senza te
Ma tu tornerai
Io posso già distinguere
Più vicini ormai io sento i passi tuoi
E poi finalmente tu
Tirar tardi sotto casa
E di corsa sulle scale insieme a te
Un minuto ancora e poi
Uno sguardo tra di noi
Voglio guardare addormentarsi gli occhi tuoi

Ieri erano 3 anni.

Maturità 2006

Io avrei svelto questo, credo...
Onu, Patto atlantico. Unione europea: tre grandi organizzazioni internazionali di cui l'Italia è stato membro. Inquadra il profilo storico di queste tre organizzazioni, illustra gli indirizzi di politica estera su cui si è fondata la scelta dell'Italia di farne parte.

Quando è stato il momento per me di sostenere la prima prova scelsi: Il dibattito sulla evoluzione del concetto di stato sociale

domenica 18 giugno 2006

Principesse senza Re

L'uso della carcerazione preventiva, che perde la sua funzione precauzionale di fronte al pericolo di perpetuazione del crimine o di occultamento delle prove, per diventare una sorta di anticipazione di una condanna che poi, magari, in sede processuale, non verrà. Dunque, se non proprio un pizzico di scetticismo, che in ogni caso rischierebbe di suonare come una pregiudiziale a favore dell'accusato, almeno il richiamo a un sano garantismo e la richiesta di tempi giudiziari rapidi mi paiono più che mai opportuni. Non tanto per salvaguardare l'immagine di un principe, che è e resta, in punto di diritto e di fatto anche in questa occasione, un semplice cittadino italiano, quanto la dignità di un uomo.

Gli uomini passano, le Testate restano

Il Feedback è importante!

Come milioni di italiani, anch’io sono un’acquirente E-bay e ne vado fiera, ne sono proprio orgogliosa. Il mercato delle aste on line ormai ha assorbito buona parte del mio shopping, non sono sicura che mi faccia risparmiare o fare grandi affari, ma mi piace illudermi che sia così.
Uno degli elementi più belli della favoloso mondo Ebay è il Feedback, giudizio che si lascia sugli acquisti fatti per dare credibilità al venditore. Esiste addirittura una sezione apposta nel sito che spiega agli utenti meno esperti cosa sia e come funzioni il feedback, sottolineandone l'importanza, non solo formale.
Tutto questa introduzione mi è servita per arrivare ad un'idea molto semplice: ma non ci piacerebbe, ragazze, poter rilasciare il feedback anche sugli uomini dai quali siamo passate? Una sorta di voto/guidizio/opinione personale da lasciare in un database virtuale per confrontare le varie prestazioni, apporre la propria esperienza diretta e delineare quindi un profilo complessivo dello "stallone" di turno. Un mono scanzonato e divertente per confrontarsi con le altre e ricapitolare le prestazioni. Chiedo forse troppo?

venerdì 16 giugno 2006

Pari opportunità e Pari opportunismo

Giorgio Napolitano dichiara: "Bisogna fare di più per garantire il ruolo delle donne nella vita politica, culturale ed economica", ma soprattutto "Sulle pari opportunità i passi fatti sono insufficienti"
Scrive il Capo dello Stato in un messaggio inviato agli organizzatori del Premio Bellisario: "Passi significativi, anche se insufficienti, sono stati compiuti a livello legislativo per assicurare misure idonee a garanzia di una più incisiva presenza nella vita politica, culturale ed economica delle donne, in particolare nella conciliazione fra lavoro e famiglia".
Secondo il Presidente la partecipazione delle donne "in ruoli strategici nei processi decisionali pubblici e privati deve contribuire, oggi e in futuro, a rafforzare sviluppo e competitività, innovazione e creatività per garantire più elevati livelli di efficienza e di progresso al nostro sistema paese".
Il Presidente della Repubblica interviene sulla questione delle "quote rosa" suscitando il plauso quasi unanime delle dirette interessate.

Soddisfatte le dirette interessate.

Ovvero.

-La senatrice dei Verdi Loredana De Petris è entusiasta: "Bravo Napolitano. La partecipazione delle donne nella vita decisionale del paese è un elemento fondamentale per la crescita della nostra democrazia".

-Cinzia Dato, parlamentare della Margherita, definisce "meritorio" il richiamo del Presidente. "Quello che va chiarito - insiste Dato - è che non si tratta di una rivendicazione femminile ma di una strategia per lo sviluppo del paese. E' un intervento propedeutico a molte altre riforme, di cui si gioverebbe l'intero sistema nazionale".

-Daniela Santanchè, responsabile delle donne di Alleanza Nazionale crimane più caustica e spiega che sarebbe stato meglio se il Capo dello Stato avesse confermato "come vicesegretario generale della presidenza della Repubblica la professoressa Melina Decaro chiamata da Carlo Azeglio Ciampi per il suo valore, ma anche come concreto segnale della presenza femminile in un importante ruolo decisionale".

E noi, piccole donne alla presa con le lotte di tutti i giorni per vivere e sopravvivere in un mondo che parla al maschile; noi, con il ciclo mestruale e gli ormoni in subbuglio; noi, che "se abbiamo la aluna storta è colpa del parrucchiere"; noi?
Che ne pensiamo noi? Da che parte ci schieriamo?

Quindi questo commento ci è piaciuto anche se viene da un uomo.
-Gianfranco Rotondi, dicendosi contrario alle "quote rosa", afferma: "Il presidente Napolitano sbaglia ad adeguarsi alla retorica, proprio lui che ha conosciuto le grandi donne che hanno fatto la Resistenza e la Costituzione: la classe dirigente si seleziona con la lotta politica, solo essa forgia donne e uomini politici".

Purtroppo Napolitano non parlava solo della classe politica, ma riferendosi a quella Rotondi ha terribilmente ragione.

mercoledì 14 giugno 2006

Compleanno

AUGURONI SEMPLICE!!

Ti auguro che nel tuo anno da 23enne tu possa divertirti molto, essere felice ma soprattutto che il tuo tunnel si trasformi magicamente in una graziosa casetta con le tendine bianche!!

domenica 11 giugno 2006

La serietà al governo 3

"Il governo Prodi sta dando, almeno per ora, un´immagine di sé scomposta, sciancata, mediocre" frase di Eugenio Scalfari apparsa su Repubblica oggi.

La limitazione temporale, quel timido "almeno per ora", non riesce a ridimensionare quella che è una critica feroce, al vetriolo e gravissima per il Presidente del Consiglio in carica.
Proprio lui, proprio l'uomo che doveva risollevare le sorti del belpaese, ora deve fronteggiare i feroci attacchi della sua stessa compagine politica. E anche di un certo livello culturale se si considera chi l'ha pensata, soppesata e scritta. Qui a essere messa in discussione non è certo la credibilità di Scalfari, nessuno lo accuserà di demenza senile. Il problema è proprio il Professore e il suo bel gruppo di ministri e sottosegretari: scoposti, sciancati e mediocri.
Ma non avrebbero dovuto salvarci dal demone Silvio?

Il generatore di articoli di Libero

Veramente divertente, vi consiglio il link.
Soprattutto se chi lo consiglia è una persona che tutte le mattine si reca dal giornalaio e chiede "Libero"...

venerdì 9 giugno 2006

La serietà al governo 2

«Episodio gravissimo». «Dichiarazioni autolesioniste» Queste le reazioni alla notizia che Prodi, il mite Presidente del Consiglio, avrebbe appellato come FOLKLORISTICA la presenza dei deputati di Rifondazione e dei Comunisti Italiani. 3 milioni di Italiani li hanno votati e loro, a ragione, li rappresentano. 3 milioni di italiani rappresentano il folklore italicus?
Rifondazione contesta l'intervista di Prodi a Die Zeit, purtroppo è impossibile la replica e la rattifica perchè rilascaita ad un giornalista italiano. Nessun problema di traduzione dunque. E Bertinotti chiama il Professore: che hai combinato?
. SGOMENTO - Scene che non si vedevano... dai tempi del Berlusconismo.

O tempora, o mores!

E’ il momento di scrivere la parola FINE

No, tranquilla, non sto parlando del blog. Quello prosegue e procede. Per ora.
Dopo il tuo annuncio di lasciare il tunnel, forse perché era diventata una caverna soffocante e poco accogliente, cara Complicata, anch’io ho una notizia da darti: ho deciso di disinteressarmi del mio tunnel.
Non lo sto lasciando, semplicemente ignorerò la sua presenza che è “tutta intono a me”. Il tunnel in questione è un bel posto, ampio, spazioso, come neanche un loft saprebbe essere, ma non mi basta più.
Vorrei di più. Come ben sai, non mi è consesso chiedere e non chiederò, ma mi assenterò e piano piano le pareti del tunnel inizieranno a dissolversi. Prima che me accorga sarà tutto passato, sarà una bella storia da raccontare nei momenti di sbornia con gli amici, sarà un’esperienza in più vissuta.
Niente di più. Perché niente di più mi è stato promesso e a niente di più avrei dovuto pensare.
Per non fare la fine di chi nel tunnel ci è rimasto oltre ogni limite.
I grazie di circostanza, d’obbligo in questi casi, li ho già fatti e non voglio ripetermi.
TU SEI SEMPLICEMENTE IL MIGLIORE DI TUTTI. Touchè.

Insert Coin

Ho deciso di vendere il tunnel.. arredarlo mi ha un po' stancata.
Anzi non lo vendo, lo regalo direttamente.
Mi chiedo solo se questa decisione vada comunicata.

mercoledì 7 giugno 2006

quid me cruit me destruit

Il voto è personale ed eguale, libero e segreto.

domenica 4 giugno 2006

Grazia a Sofri.

Cuore di tenebra

Cosa c’è
Cuore di Tenebra
Parecchio piangere
Cazzotti e guai
Ma c’è una luce che cancella il buio
E non è il fulmine
E non è il sole
Non è la mano del Signore
Sei tu
Amore

Tempo fa
Ragazzo Tenebra
Morsi di vipera
Le storie tue
C’è una salvezza che adesso stringi
E non è l’Angelo
Non è un miracolo
Non è la mano del Signore
Sei tu
Amore

E così
Per sempre vivere.

sabato 3 giugno 2006

Il veleno dell'ultimo incontro d'amore

Quando in una coppia l' amore finisce, maschi e femmine tendono a reagire in modo diverso. I maschi tendono a trascinare il rapporto, le donne rompono bruscamente e spesso in modo definitivo. Perché questa differenza? Perché la donna unisce emozioni che l' uomo tende a separare. E' difficile per lei provare erotismo senza un pò di ammirazione, di tenerezza, di affetto. Certo può avere una relazione puramente sessuale con un uomo molto bello e desiderato dalle altre. Ma poi desidera sentirsi un pò amata, e vorrebbe averne stima. L' uomo invece può avere rapporti sessuali anche con prostitute che giudica spregevoli e brutte. Inoltre la donna avvicina il dolce contatto col corpo del proprio bambino al contatto con il corpo dell' amante, a volte li vorrebbe accanto insieme a letto. L' uomo no. L' uomo può cessare di amare una donna e continuare ad ammirarla, desiderarla sessualmente. La donna, poiché fondeva insieme amore, sesso, tenerezza, amicizia, ammirazione, quando smette di amare distrugge tutto. Non sopporta nemmeno il contatto: «Non toccarmi!». Quando un uomo e una donna si innamorano mettono l' amato più in alto, e tutti gli altri su un piano inferiore. Ma quando cessa l' innamoramento, mentre l' uomo si limita a riportare l' eletta al livello delle altre, la donna lo scaraventa in un baratro. E quando lei gli dice sprezzante: «Vado col primo che capita, ma non con te», non è solo un modo di dire, ma un vero comportamento: può fare all' amore con il primo che capita, ma non con lui. E se l' uomo insiste, la scongiura, piange, viene presa da una vera e propria ripugnanza; più lui si umilia, più lei diventa dura e implacabile. L' uomo ha una reazione opposta. Se la donna lo scongiura e piange si intenerisce, l' abbraccia, e le promette di rivederla. Questa differenza di mentalità può essere pericolosa. L' uomo lasciato bruscamente non capisce, la prega di tornare e, più lui insiste, più lei rifiuta. Lui le chiede un ultimo incontro, la scongiura, piange, la minaccia. Lei gli dice di no, che ha già deciso, che è inutile. Non si rende conto del pericolo. Basterebbe mentirgli, dirgli - come farebbe lui - che gli vuol bene, vuol riflettere, promettergli che si rivedranno e scappare, salvarsi. Ma lei non sa o non può mentire. Gli sbatte in faccia il suo no e lui l' uccide. A tutte le donne: se lasciate un uomo bruscamente, per favore, non accettate mai un ultimo incontro. Sparite.
Alberoni Francesco

L'appuntamento

Ho sbagliato tante volte ormai che lo so già
che oggi quasi certamente
sto sbagliando su di te ma una volta in più
che cosa può cambiare nella vita mia...
accettare questo strano appuntamento
è stata una pazzia!
Sono triste tra la gente
che mi sta passando accanto
ma la nostalgia di rivedere te
è forte più del pianto:
questo sole accende sul mio volto
un segno di speranza.
Sto aspettando quando ad un tratto
ti vedrò spuntare in lontananza!
Amore, fai presto, io non resisto...
se tu non arrivi non esisto
non esisto, non esisto...
e cambiato il tempo e sta piovendo
ma resto ad aspettare
non m'importa cosa il mondo può pensare
io non me ne voglio andare.
io mi guardo dentro e mi domando
ma non sento niente;
sono solo un resto di speranza
perduta tra la gente.
Amore è già tardi e non resisto...
se tu non arrivi non esisto
non esisto, non esisto...
luci, macchine, vetrine, strade
tutto quanto si confonde nella mente
la mia ombra si è stancata di seguirmi
il giorno muore lentamente.
Non mi resta che tornare a casa mia
alla mia triste vita
questa vita che volevo dare a te
l' hai sbriciolata tra le dita.
Amore perdono ma non resisto...
adesso per sempre non esisto
non esisto, non esisto...

venerdì 2 giugno 2006

Spille, spillette e bandiere

Il presidente della Camera, Fausto Bertinotti ha partecipato alla parata per la Festa della Repubblica indossando una spilletta che riproduce la bandiera della pace, simbolo dei pacifisti.

Questa scelta gli è valsa le contestazioni del centrodestra, che la considerano uno sgarbo istituzionale, ma anche quelle di una parte della sinistra radicale che avrebbe voluto che l'ex capo del Prc aggirasse il protocollo disertando del tutto la manifestazione. L'ex segretario di Rifondazione Comunista si è forse dimenticato di essere la terza carica dello Stato? Possibile che possa appuntarsi quel simbolo di dissenso e chiaro riferimento ai movimenti pacifisti senza problemi?
La serietà della terza carica dello Stato.

La barba, il rasoio, il telefono

elementi dominati. Sembra assurdo ma la storia sta andando così, assurdamente surreale.
A quando la prossima puntata?

La camomilla Bonomelli.

mercoledì 24 maggio 2006

Grazia

L’emancipazione delle donne dovrebbe essere ormai abbastanza consolidata, nonostante alcune “esponenti di categoria” la gestiscano male, molto male. E’ la mancanza rispetto degli uomini che spesso sfocia nella scortesia.
La lingua italiana è affascinante: basta cambiare una vocale per ottenere un concetto diverso ma affine.
Dal vocabolario. Grazia: sorta di fascino che emana una persona o una cosa, dovuta a un’armonica fusione di eleganza, semplicità e dolcezza. Grazie: esprime ringraziamento o gratitudine per qualcosa che si è ricevuta o che ci è stata offerta.
Per avere grazia basterebbe un grazie.

martedì 23 maggio 2006

La serietà al governo

Quella che dimostra tutti i giorni la Sinistra...
E così stamattina un evidentemente disperato Romano Prodi ha esordito così in Transatlantico: «Abbiamo detto “la serietà al governo”, che vuol dire lavorare a testa bassa e parlare solo quando è stata presa una decisione».

Non credo ci sia altro da aggiungere.

venerdì 19 maggio 2006

E’ successo. Alla fine è successo. Lo sapevo, ero pronta e non mi infastidisce neanche più di tanto.

giovedì 18 maggio 2006

2Giugno: Festa (para)Nazionale

Prove tecniche di una maggioranza che sta più a sinistra che al centro e che non è decisamente omogenea.

La parata del 2 giugno? Soltanto un'odiosa esibizione muscolare e nazionalista. Rifondazione comunista alza la voce e dice no alla celebrazione della festa della Repubblica all'insegna «degli strumenti e simboli di guerra».
Rifondazione comunista vuole dunque abolire la parata del 2 giugno. E non è la sola: per il verde Paolo Cento la revoca della parata sarebbe davvero «un bel segnale». E il Pdci, per bocca di Marco Rizzo, è anche più duro: la Costituzione dice che l’esercito serve a difendere il territorio nazionale. Niente parata finché continuano le missioni all’estero, non legittimiamo atti di guerra e occupazioni militari. Per bloccare le polemiche sul nascere il nuovo ministro della Difesa Arturo Parisi, subito dopo il giuramento al Quirinale si è affrettato ad assicurare che «la parata del 2 giugno non si tocca», perché è una «festa popolare che la gente ama».
Il «pollice verso» della sinistra dell'Unione contro la festa fortemente voluta dal Carlo Azelio Ciampi arrivo proprio poco dopo che l'ultimo inquilino del Quirinale ha lasciato il Palazzo.
Bene, bravi, bis!
Ci si augura fortemente che quello che pronostica stamattina Facci nel suo Appunto quotidiano sia una rosea previsione.

mercoledì 17 maggio 2006

Novembre - Verne

Venivi dall'atrio del cuore
portando le chiavi del sole
domani faremo l'amore
e niente potrà mai cambiare
Di questo rimase il rumore
d'un sogno che come nel mare
si infrange su nere scogliere
d'un nero che può cancellare
Si dice che il sogno dell'uomo
è far si che il proprio domani
sia senza calar del Sole
ma dimmi com'è senz'amare?
Ma i sogni son figli del cuore
creati in quanto dolore
spogliati dalla lor ragione
per questo mandati a morire

Consiglio vivamente a tutti il nuovo cd dei Novembre, Materia. E' fantastico!

martedì 16 maggio 2006

Platanum Superbum

Ecco quel che rimane

A questo punto
stiamo tanto bene io e te
che non ha senso
tirar fuori i come ed i perchè.
Cerchiamo insieme
tutto il bello della vita
in un momento
che non scappi tra le dita.
E dimmi ancora
tutto quello che mi aspetto già
che il tempo insiste
perchè esiste il tempo che verrà.
a questo punto
buonanotte all'incertezza
ai problemi all'amarezza
sento il carnevale entrare in me.
E sento crescere la voglia, la pazzia
l'incoscienza e l'allegria
di morir d'amore insieme a te

lunedì 15 maggio 2006

REFERENDUM/ La prova dell'opposizione di M.Sechi

Le prove tecniche di governo dell’Unione sono davanti agli occhi di tutti: siamo di fronte a una maggioranza rissosa e senza i numeri per controllare il Senato. Le premesse per l’eutanasia del centrosinistra ci sono tutte, ma solo a patto che la Casa delle libertà resti unita e faccia un’opposizione intelligente e corale. Votare scheda bianca per l’elezione del Presidente della Repubblica alla fine è stata una mossa saggia perché se i centristi avessero sostenuto Napolitano, oggi la Cdl non ci sarebbe più.
La scelta di Casini di privilegiare l’unità della coalizione è la premessa per una posizione unitaria del centrodestra anche sul referendum per la riforma costituzionale. Ieri il leader dell’Udc ha ribadito che, nonostante alcune perplessità, non si può stare dalla parte del centrosinistra. Si tratta di una scelta di campo chiara che allontana il pericolo di una tempesta con la Lega e consente di ragionare su una campagna referendaria ormai alle porte. Il centrodestra ha governato per cinque anni il Paese, ha raccolto il cinquanta per cento dei consensi e, di fatto, è il vero vincitore politico delle elezioni. Non è affatto inverosimile dunque affermare come fa Casini che «presto saremo di nuovo chiamati al governo» e proprio per questo non si può concedere all’avversario un minuto di tregua o, peggio, il vantaggio di un’opposizione divisa. Il referendum si può vincere o perdere, fa parte delle regole del gioco, ma quello che conta per la Casa delle libertà è respingere l’idea che il centrodestra non possa, a priori, cambiare la Costituzione e che addirittura la riforma - come affermato da Andrea Manzella, costituzionalista di riferimento della sinistra conservatrice - sia «un progetto eversivo».
Queste posizioni tradiscono il pregiudizio della superiorità morale della sinistra nei confronti della destra, l’idea - questa sì eversiva - che solo i cosiddetti progressisti abbiano la legittimità per cambiare le regole, magari alla fine della legislatura e con soli cinque voti di scarto, come è successo con la riforma del Titolo V della Costituzione.
La stessa elezione del Presidente della Repubblica è stata viziata da questa «visione del mondo» a una dimensione e l’ascesa di Giorgio Napolitano al Quirinale - sia detto con tutto rispetto per il neo Presidente - rappresenta un vulnus nel procedimento democratico. Il blocco sociale moderato e in particolare tutto il Nord che ha votato compatto per la Cdl, ha subito l’ostracismo del centrosinistra. E proprio la «questione settentrionale» rappresenta la pietra angolare della politica dell’Unione, lo scollamento con la locomotiva del Paese, la frattura con gli imprenditori, con il ceto produttivo che dal 1994 vota Silvio Berlusconi chiedendo più efficienza e meno Stato. Non a caso lo «scatto di Vicenza» ha rappresentato la svolta della campagna elettorale del Cavaliere.
Quell’imperativo, più efficienza e meno Stato, non è cambiato e il referendum va difeso proprio in virtù di quei desideri e di quelle aspirazioni. La Cdl ha davanti a sé uno spartiacque: lasciare che il centrosinistra conduca le danze con il ballerino Oscar Luigi Scalfaro già visto all’opera al Senato, oppure condurre una campagna referendaria convinta e convincente.
Pochi sanno che nella riforma c’è il superamento del bicameralismo perfetto, con il Senato che rinuncia ad alcuni suoi poteri per favorire un percorso più rapido delle leggi; pochi sanno che se passa il referendum finalmente avremo una politica energetica unica, senza veti e con una bolletta meno salata per le famiglie. La propaganda nasconde questi aspetti della riforma e la Cdl deve fare uno sforzo per spiegarli e non dare al centrosinistra nessuna scusa per affossare il referendum e cercare così di legittimare in ritardo una vittoria elettorale risicata e sgangherata. L’Unione conta di sopravvivere alle proprie contraddizioni sperando che la Casa delle libertà non resista alla prova dell’opposizione, che tra le sue mura si aprano delle crepe e qualcuno si vesta da crocerossina e soccorra un governo che i numeri li dà ma non li ha.

Che sera, stasera

Giornate intense, ricche di cronaca, vita e colpi di scena.
E tu, come stai?

martedì 9 maggio 2006

Presidente!

Napolitano (?)

domenica 7 maggio 2006

Grazie!

Per le belle ore trascorse, per le parole, per i gesti fatti e per quelli solo accennati.
Se anche non ci sarà un seguito, sarà stato bello anche solo fino qui.

venerdì 5 maggio 2006

Certe storie

nascono sotto una stella perticolare.
Chi l'avrebbe detto che sarei arrivata qua. Al di là di ogni più rosea previsione.

domenica 30 aprile 2006

Corsera bifronte

Dopo Sergio Romano e Angelo Panebianco, oggi è a Massimo Franchi lanciare una stoccata direttamente a Prodi, definito "professore in apnea". Tre editoriali di fila sul Corriere della Sera, una settimana di fuoco per l’Unione. Troppo presto per affermare che tre indizi fanno una prova, ma l’impressione è che la credibilità della leadership di Prodi stia rapidamente scemando dalle parti di via Solferino. La vittoria elettorale risicata, i rischi di un "governicchio" condizionato dai voti della sinistra radicale e paralizzato dai veti incrociati degli alleati segnalano che gli umori sono cambiati.

Aveva cominciato Sergio Romano, parlando di "pessimo spettacolo" offerto dalla coalizione di sinistra che "si accapiglia sulla distribuzione delle poltrone". Aveva proseguito Angelo Panebianco, indicando in Bertinotti "un vincitore ingombrante". Il sigillo finale è arrivato dalla penna di Paolo Franchi, particolarmente velenosa nel dipingere un Romano Prodi paralizzato dal terrore di prendere posizione, quale che sia, su qualsivoglia argomento: legge Biagi, Tav, fusione Autostrade-Abertis, Mediaset.

Emerge così l’immagine di un capo della coalizione privo di leadership, modesto "premier indicato dai partiti del centrosinistra" ma incapace di "federare le forze che lo sostengono". Conclude Franchi: "Peccato che i giorni passino, la situazione si aggrovigli ai limiti del paradosso, e Prodi continui a non far sentire la sua voce. Nel suo caso, almeno, il silenzio non è d’oro".

Pochi giorni addietro, dalla prima pagina del Sole 24 Ore, anche Guido Gentili paventava la nascita di un governo ostaggio delle "spinte di una cultura ideologizzata, per nulla orientata al mercato e alla concorrenza".

Si ha l’impressione che, mai come oggi, il termine "editoriale" vada preso alla lettera, come espressione delle opinioni e delle preoccupazioni dei padroni del vapore, di quei gruppi di potere che, attraverso i loro giornali, tanti sforzi avevano profuso nell’assecondare un cambio della guardia al governo. Alla luce del risultato elettorale, disastroso per la cosiddetta "sinistra riformista", i conti non tornano più. Perfino il taglio di cinque punti del cuneo fiscale, la vera promessa forte dell’Unione, sembra allontanarsi. Di pari passo con la fiducia, da parte dei poteri economici, nei confronti di Prodi.

Sembra ci sia la presa d’atto che il governo del Professore non solo è destinato a fare poca strada, ma che meno ne farà, meglio sarà per i suoi entusiasti sponsor di ieri. Che probabilmente vedono con favore l’approdo a un governo tecnico, che "tagli le ali" e non abbia come priorità quella di fare subito a pezzi le riforme del governo Berlusconi, a partire dalla legge Biagi.

Dichiarazione di voto (ovvia)

Le superstizioni al femminile

Non salvare il numero del proprio bello, non cancellare i messaggi importanti o ricopiarli in appositi libelli, mettersi in coordinato o in scordinato appositamente… Sono così tanti i gesti che, volontariamente o no, le ragazze fanno tutti i giorni per scaramanzia.
Perché li facciamo non mi è dato saperlo, nonostante io sia un tipico esempio di essere donna con tutti i difetti del caso.
Siamo macchinose, riluttanti alla razionalità, pianificatrici di maternità e qualnt’altro di negativo possiamo aggiungere.
MA.
Ma per fortuna esistono anche dei lati positivi nella nostra condizione. Uno su tutti, il più determinante: siamo donne, femmine dotate di “quel certo non so che” che conquista gli uomini. Volenti o nolenti non possono fare a meno di noi. Noi invece possiamo benissimo vivere senza un maschio tra i piedi. Iniziamo ad accettarlo e staremo meglio.
E iniziamo a cancellare la messaggistica del cellulare..

venerdì 28 aprile 2006

Comunque vada sarà un insuccesso

Chissà se alla fine risorgerò dalle ceneri come l'araba fenice e riprenderò vite, forma e sostanza. Di certo da questa storia ne uscirò bruciata.
Nonostante le premesse siano positive, nonstante la situazione sembra giocare a mio favore, attendo un nuovo capitolo che potrebbe segnare la parola fine.

mercoledì 26 aprile 2006

sono qui per l'amore / Ligabue

Sono qui per l’amore, per le facce curiose che fa Per la coda alla cassa, con il saldo più o meno a metà, per le gabbie di carta, per la chiave scordata in cantina, per il giro del sangue e per quello del vino. Sono qui per l’amore, per difendere quello che so per le rampe di lancio, e lo sporco che riga gli oblò che nel lancio ci siamo, e la torre controllo lontana, con il brico sul fuoco e la fiamma puttana. Con tutto il sangue andato a male, e poi di colpo questo andarsi bene, un solo sole che forse basterà. Con tutto il sangue andato a male, e poi di colpo questo andare insieme, in una vita che forse basterà. Questo andarsi bene qua….. Sono qui per l’amore, e per tutto il rumore che vuoi E i brandelli di cielo che dipendono solo da noi, per quel po’ di sollievo che ti strappano dall’ombelico, per gli occhiali buttati, per l’orgoglio spedito, con la sponda di ghiaia che alla prima alluvione va giù.. ed un nome e cognome che comunque resiste di più. Sono qui per l’amore per riempire col secchio il tuo male, con la barca di carta, che non vuole affondare. Con tutto il sangue andato a male, e poi di colpo questo andarsi bene, un solo sole che forse basterà. Con tutto il sangue andato a male, e poi di colpo questo andare insieme, in una vita che forse basterà. Questo andarsi bene qua….. Sono qui per l’amore, per le facce curiose che fa Per le giostre sfinite che son sempre più fuori città, stabiliamo per sempre le corsie che ci mandano avanti, e prendiamo le multe tutti belli e cantanti.

mercoledì 19 aprile 2006

Se tratta bene gli animali

tratterà bene anche a te!

Citazione dovuta

martedì 18 aprile 2006

Supermercato galeotto


Sono una ragazza un po' fissata che, a parte rare occasioni, cerca di essere sempre in ordine: trucco, capelli, vestiti, borsa… un’armoniosa combinazione di attributi femminili per attirare gli sguardi dell’uomo giusto, che negli ultimi tempi ha le fattezze del bel FF.
Tralasciando questi particolari della mia vita privata, vorrei sottolineare un’aspetto della nostra vita quotidiana femminile che a volte è sottovalutato.
Oltre alla vita ripetitiva di tutti i giorni ci sono alcuni momenti particolari in cui bisognerebbe cercare di essere impeccabile, o meglio sono proprio momenti di caccia camuffati da routine seriale.
Andare al Supermercato!
Il supermercato è una delle occasioni che troppo spesso viene dimenticata, è una risorsa preziosa, più della discoteca, degli aperitivi e delle feste per “farsi rimorchiare dal tipo giusto”.
Ovviamente non tutti i momenti sono adatti per la caccia. Esistono infatti delle vere e proprie fasce orarie in cui dedicarsi al boy watching tra le conserve e i detersivi. Vi state chiedendo quali sono? Le ore serali, dalle 20 in poi, quando le signore di una certa età di sono ritirate, le madri di famiglia e relativi pargoli sono a tavola e in giro ci sono solo i single appena usciti dal lavoro.
Tra uno scaffale e l’altro, mentre si è intente a controllare la lista appare Lui, lo intravedi: è insieme al suo carrello, entrambi sono belli ed armoniosi. Lui, il ragazzo intendo, ha una padronanza del mezzo che nessuno altro ha, o almeno non a memoria del market, sembra esserci nato col carrello.
Il locale semideserto non potrà che favorire gli sguardi e un eventuale scambio di battute. Certo, chiedere il numero di cellulare tra i pannolini non sarà sexy, ma ritornare i giorni dopo e rifare il piacevole incontro potrebbe rivelarsi fatale.
Provate per credere.
Qual'era il significato di questo post? Ah sì! MAI dimenticarsi di essere carine, neppure per uscire a prendere il latte, a maggior ragione quando ci si reca all'Esselunga!

Teorema Teheran

Le forze armate iraniane sono pronte a «tagliare le mani di qualunque aggressore». Dichiarazione del presidente dell’Iran Mahmud Ahmadinejad in un discorso tenuto durante una parata militare per la giornata delle forze armate.
Le forze armate iraniane sono «tra le più potenti al mondo», ha aggiunto il presidente della Repubblica iraniana, ex sindaco dittatore di Teheran.
C’è bisogno di aggiungere qualcos’altro?
Forse si, bisogna ricordare che lo stesso uomo ha dichiarato l’olocausto “un mito assoluto”.
Ribadiamo anche che l'Iran minaccia di lanciare un’offensiva di kamikaze contro qualunque Paese che partecipi ad eventuali operazioni per ostacolare il suo sviluppo nucleare.
Quindi? Quindi non c’è da stupirsi che lo scenario internazionale si stia preparando ad un eventuale attacco armato. Non devono sembrare strane le dichiarazioni in risposta a queste minacce.
E il pacifismo esasperato in queste occasioni è totalmente fuori luogo. Nessun uomo sano di mente può desiderare la guerra, ma in alcuni estremi casi è l’unica inevitabile conseguenza.
Prepariamoci ora perché prima o poi questo scenario sarà inevitabile.

martedì 11 aprile 2006

NOVEMBRE

Nati nel 1990 con il nome Catacomb, dalla mente dei due fratelli romani Carmelo Orlando (voce e chitarra) e Giuseppe Orlando (batteria), pubblicano un demo (Unreal 1991) e un EP (The Return Of The Ark). Viste le evoluzioni del sound del gruppo, i due fratelli preferiscono cambiare nome alla loro creatura, scegliendone uno che meglio rappresentasse la loro musica: Novembre. La band comincia a farsi conoscere grazie ai circuiti dell'underground internazionale.
Registrano i primi due album, Wish I Could Dream It Again e Arte Novecento, con il genio svedese Dan Swanö (che ha collaborato anche con gli Opeth) per Polyphemus Records (etichetta indipendente catanese). Riscuotono molto successo e ottengono un contratto con la Century Media Records. Partono dunque per una tournée come supporto dei Moonspell, al termine della quale registrano Classica, che vede la luce nel 2000. Con Novembrine Waltz i Novembre ottengono un successo stratosferico, che li porta nuovamente in tournée assieme a Katatonia ed Opeth. Nel 2002 la band decide di riregistrare Wish I Could Dream It Again (prima produzione del gruppo) con il nome di Dreams D'Azur.
Nel 2005 la band entra di nuovo in studio per incidere materia, nuova produzione che dovrebbe vedere la luce a metà 2006. Il disco verrà prodotto dalla Peaceville.


Membri della band
Carmelo Orlando - Chitarra, Voce (1990-)
Giuseppe Orlando - Batteria (1990-)
Massimiliano Pagliuso - Chitarra (1997-)
Alessandro Niola - Basso (1998-)


Discografia
Unreal (Demo - 1991 - pubblicato come Catacomb)
The Return Of The Ark (EP - 1993)
Wish I Could Dream It Again... (1994)
Arte Novecento (1996)
Classica (1999)
Novembrine Waltz (2001)
Dreams d'Azur (2002 - ristampa di Wish I Could Dream It Again...)

E dal 17 aprile… METEORA!!!

domenica 9 aprile 2006

Votate Italiani, votate!

Non c'è niente di più disgustoso dell'astansionismo e degli astansionisti che si nascondono dietro un dito. Abbiamo il dirittto di votare, grazie al cielo nel nostro paese c'è il suffragio universale, duque usciamo a votare. Mettiamo in pratica un diritto che i nostri antenati hanno difeso con il sangue.

venerdì 7 aprile 2006

DICHIARAZIONE

Mi hanno chiesto una dichiarazione di voto. E io rispondo Si. Perché è questo il momento di dichiarare con forza, con orgoglio la propria appartenenza. Senza paura. Per il nostro futuro.
Io non voglio questa sinistra.
Perché Prodi alla guida dell'Unione è il nulla.
Perché Prodi è un non leader. Non è la guida ma l'ostaggio consenziente di una non Unione. Un mediocre che ha fatto del non decidere il sistema di governo.
Perché è un ex democristiano che oggi fa il pacifinto con i comunisti e i baciapile.
Perché tutto è serio. Lui è serio. La situazione è seria. L'Italia è triste...Aria fritta, un vuoto a perdere.
Perché non ha un partito.
Perché ha guidato l'Iri della deindustrializzazione e ora dice di avere un progetto industriale.
Perché ha fatto dell'Europa un ufficio di passa-carte senza un sogno e sogna di andare al governo fondando la crescita sul rilancio dell'Europa.
La Sinistra vive di contraddizioni. Perché a sinistra ci sono i Gran Sacerdoti del culto della conservazione. Non decidono. Sono i Gattopardi del nuovo millennio. Fingono di voler cambiare perché tutto resti come prima.
Perché a Sinistra hanno un programma che si pesa a kili. Perché ci sono Di Pietro con i Comunisti Italiani. Bertinotti con Mastella. La Bindi con Pannella.
Perché hanno già governato. Hanno fallito e li hanno mandati a casa.
Perché non hanno una politica economica.
Perché con loro torna la lottizzazione, l'unico principio che condividono.
Perché hanno riempito l'Italia di immigrati clandestini.
Perché non hanno una politica estera e "auspicano che le cose si risolvano con il buon senso". Quale buon senso? Quello di chi assale un consolato per uccidere i diplomatici della democratica Danimarca?
Difendono l'Eurabia che non ha fondamento culturale. Vogliono dare il voto degli immigrati. Indiscriminatamente.
Amano l'Islam e odiano gli israeliani, perché ricchi, e quindi da
combattere.
Odiano l'America. Colpevole di essere il paese leader del capitalismo mondiale.
Loro. I perfidi.
I corrotti.
Loro.
Gli odiati Stati Uniti d'America.
Per la sinistra è quindi inevitabile stare con i palestinesi e col mondo arabo. Schierarsi con i proletari della situazione.
Islam e sinistra. Il revival perverso di una sorta di patto Molotov-Ribbentrop. Un patto stretto tra due mondi che sembrerebbero opposti. Ma che sono indissolubilmente uniti dall'odio contro un comune nemico.
Sempre lo stesso. Gli Stati Uniti.
In nome di quell'odio questa sinistra ci sta portando verso l'inevitabile resa.
Verso il nostro annientamento come civiltà.
Si riempiono la bocca con i diritti, nel disinteresse per le libertà dell'individuo, della donna. A loro non importa di tutti coloro che in medioriente ringraziano Dio ogni sera che cenano, non per il cibo che hanno sulla tavola, ma per esserci arrivati ancora vivi a quella tavola.
Loro chiamano i terroristi resistenti. Sono solidali con l'Islam e non con il Papa. Hanno usato la morte di Giovanni Paolo II come occasione per sdoganarsi.
Tutti in piazza San Pietro. Anche i comunisti. Quelli che Woytjla ha sepolto per sempre. Quelli che qui inneggiano alla Rifondazione e difesa del Comunismo.
Hanno usato i disordini di Bengasi per alimentare l'odio. Per prendere qualche punto percentuale.
La sinistra è solidale con i terroristi islamici per le vignette pubblicate in Danimarca.
Vigliacchi.
Dov'è la loro laicità? La ostentano solo nei confronti del cattolicesimo. Fanno vignette contro Ratzinger "Il pastore tedesco" raffigurato come fosse un cane.
Per dire NO a tutto questo io scelgo.
Scelgo il Centrodestra perché vedo questa sinistra.
Basta ascoltarli per aver voglia di scappare.
E' una scelta culturale. E' una scelta di vita. E' una diversa visione dell'Italia e del Mondo. Scelgo Berlusconi e il suo progetto.
Perché non è statalista.
Perché crede nella Libertà e nel Liberismo e nell'individuo.
Perché è contro la politica vuota di contenuti dei D'Alema e Fassino. Perché non odia come loro che fanno finta di amare per la paura dell'odio altrui.
Perché guarda al futuro e non al passato come loro.
Perché abbiamo avuto 5 anni di stabilità che una volta era un valore e ora ci siamo dimenticati dei 4 governi in 5 anni.
Perché è amico di Bush, si amico degli USA senza vergognarsi della gratitudine che si deve agli USA e non di Cuba o di Hamas.
Perché hanno detto che molte Leggi non saranno cambiate. Riconoscendone il Buon Governo.
Perché con la riforma della Costituzione ha mantenuto una grande promessa.
Perché lavora giorno e notte per cambiare l'Italia.

Scelgo di stare con l'Italia che si oppone.
Perché c'è un'Italia che non accetta passivamente l'annientamento culturale. C'è Un'Italia che non ci sta a questo gioco al massacro. C'è un'Italia che non accetterà mai di rinunciare alle libertà che ha conquistato.
Perché io al mio Paese ci tengo."

martedì 4 aprile 2006

Chissà

Toni aspri e asperrimi. Confusione totale, messaggi diversi e discordanti. Una chiusura di campagna elettorare che assume toni grotteschi e noi spettatori siamo vittime e carnefici.
Vittime perchè subiamo un controllo mediatico che arriva da ogni fonte ed è impossibile evitare questa pioggia di messaggi e slogan. Carnefici perchè saremo sempre noi a scegliere tra pochi giorni. Decideremo il nostro fututo e ognuno di noi ne sarà responsabile. Basterà un tratto di matita, quasi uno scarabocchio, puchè resti nei limiti di un quadrato prestampato. Il tutto all'insegna della correttezza e della banalità che può essere racchiuisa in un simbolo di partito.
Chi scrive non è una "cogliona" ma ogni tanto se ne vegogna.

lunedì 3 aprile 2006

sabato 1 aprile 2006

confusione

Volevo solo dirti che
Volevo tu, sapessi che....
Che ho paura.......
anche di un tuo sorriso
E che il mio cuore salga fino alle labbra
per farle tremare.... per farle sparire...

Non c'entra niente con quello che volevo scrivere, ma e' una canzone bellissima e volevo postarla.
Ho fatto entrambi i test che mi hai mandato per capire quale partito e' piu' consono alle mie idee politiche, e in uno e' venuto che devo votare margherita e nell'altro alleanza nazionale! la cosa mi stupisce anche perche' le domande erano molto simili e ovviamente io ho risposto allo stesso modo.. boh!